Israele in massima allerta: Attacco Iran imminente

E, ha incalzato, le nostre potenti forze militari daranno una lezione storica al nemico e al loro subdolo sostenitore, gli Stati Uniti.

Attualità - Israele si prepara all'attacco dell'Iran. Oggi, lunedì 5 giorno, rischia di diventare un giorno cruciale nella crisi in Medio Oriente. Proprio in queste ore, secondo informazioni e news provenienti da Tel Aviv e Washington, sarebbe prevista l'azione di Teheran. Lo scenario è delineato dal sito Axios, che cita funzionari americani e israeliani: l'Iran e i suoi alleati sarebbero pronti alla rappresaglia dopo l'uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran.  L'Iran, nelle ultime ore, ha respinto gli sforzi degli Stati Uniti e di paesi arabi per mitigare la risposta. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, Teheran non si preoccuparebbe del fatto che la sua risposta all'assassinio di Haniyeh possa portare ad una guerra: d'altra parte, ha preannunciato una "risposta schiacciante" e "una lezione storica" attraverso le parole del capo del Parlamento di Teheran, Mohammad Baqer Qalibaf. 

L'Iran e i suoi lacchè cercano di circondarci con una morsa di terrore

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"La risposta schiacciante della Repubblica Islamica lascerà un sapore dolce in bocca al popolo e alle forze della resistenza, così come a chi nel mondo cerca la libertà, e farà sì che questo regime, in particolare il suo sostenitore, ovvero gli Stati Uniti, si pentano delle proprie azioni", ha detto Qalibaf in dichiarazioni riportate dall'iraniana Press Tv. La "risposta" iraniana, ha minacciato, porterà Israele e Stati Uniti a "cambiare il loro sistema di calcolo in modo da non ripetere l'errore, deleterio per la loro stessa sicurezza e per la pace nella regione". E, ha incalzato, "le nostre potenti forze militari" daranno "una lezione storica al nemico e al loro subdolo sostenitore, gli Stati Uniti".  Il capo del Centcom, il Comando centrale americano, Michael Kurilla, arriverà in queste ore in Israele "per finalizzare il coordinamento con le Idf in vista di un possibile attacco iraniano" secondo quanto ha detto una fonte israeliana al giornalista di Axios Barak Ravid. 

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si è riunito ieri con gli alti funzionari militari e della difesa a fronte del rischio di un attacco iraniano e di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal ministero, citato dal Times of Israel, l'incontro è incentrato sugli sviluppi della sicurezza e sulle varie opzioni per contrastare tentativi di attacco da parte dell'Iran e dei suoi alleati. All'incontro hanno preso parte il capo di stato maggiore dell'Idf, il direttore generale del Ministero della Difesa, il vice capo dello Shin Bet, i capi delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione strategica, il capo dell'Aeronautica, il capo del Comando del fronte interno e altri alti responsabili. Venerdì il Pentagono ha dichiarato che avrebbe trasferito uno squadrone di caccia in Medio Oriente e mantenuto una portaerei nella regione, rafforzando la presenza militare per contribuire a difendere Israele e a salvaguardare le truppe americane. 

 "Solo una crescente pressione militare sugli assassini di Hamas porterà al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i morti" ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una cerimonia pubblica in cui è intervenuto anche il presidente Isaac Herzog. "L'Iran e i suoi lacchè cercano di circondarci con una morsa di terrore. Siamo determinati a contrastarli su ogni fronte e in ogni luogo - lontano e vicino. Chiunque ci faccia del male pagherà un prezzo molto alto", ha dichiarato Netanyahu. Israele chiederà "un prezzo molto alto" per qualsiasi attacco contro il Paese" ha detto il premier israeliano. "Israele - ha aggiunto - è in una guerra su più fronti contro l'asse del male dell'Iran" e "colpiamo con forza ognuna delle sue braccia".  

Analista della Cia svela piani segreti di Israele: arresto e condanna negli Stati Uniti - Un analista della Cia, arrestato il 12 novembre in Cambogia dall'Fbi per una fuga di documenti classificati riguardanti i piani d'attacco di Israele contro l'Iran, si è dichiarato colpevole in un tribunale federale della Virginia il 17 gennaio. Asif Rahman, 34 anni, impiegato della Cia dal 2016 e in servizio all'estero, ha ammesso di aver condiviso illegalmente informazioni classificate sulla difesa nazionale.

Israele: ritardato l'inizio della tregua a Gaza a causa del mancato elenco degli ostaggi da parte di Hamas - Alle 8:30 ora locale di oggi, 19 gennaio 2025, l'attesa tregua tra Israele e Hamas non è entrata in vigore come previsto. Il motivo del ritardo è la mancata consegna da parte di Hamas dell'elenco dei tre ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati oggi, come richiesto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Gaza, Israele approva la tregua e il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio di ostaggi - Il governo israeliano ha approvato un accordo di cessate il fuoco che prevede il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio della liberazione dei primi ostaggi israeliani da parte di Hamas. La decisione, presa durante una riunione del gabinetto di sicurezza, entrerà in vigore il 19 gennaio, segnando l'inizio di una tregua.