Parigi 2024 - Malagò: E' stata grande Olimpiade da 8 -5 con 40 medaglie e multidisciplinare
(dall'inviato Emanuele Rizzi) Abbiamo vinto 40 medaglie come a Tokyo.
Spettacolo - Parigi 2024: Malagò, ‘è stata grande Olimpiade da 8,5 con 40 medaglie e multidisciplinare' Parigi, 11 ago. (Adnkronos) “E’ stata una grande Olimpiade sotto tanti punti di vista, darei 8,5, alla fine grazie Parigi, grazie Francia”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò ha concluso la conferenza stampa di bilancio dei Giochi di Parigi 2024 a Casa Italia. Un bilancio lusinghiero quello delle Olimpiadi, con 40 medaglie come a Tokyo e 12 ori, due in più del Giappone, i complimenti del presidente Sergio Mattarella e la speranza di non aver chiuso il suo ciclo. Per celebrare le ragazze, il Presidente ha raggiunto Malagò al telefono ed ha fissato al 23 settembre, alle ore 11.00, l’appuntamento con le delegazioni azzurre, olimpica e paralimpica, per la riconsegna della bandiera. “Abbiamo vinto 40 medaglie come a Tokyo.
Era il nostro obiettivo e l’avevo dichiarato: ci siamo riusciti anche con una precisa, analitica situazione che ha caratterizzato in qualità il numero delle medaglie: due ori e tre argenti in più, oltre alla conferma di un ruolo da protagonisti nello scenario dello sport mondiale. Conoscevo benissimo le nostre possibilità di medaglia: quando ne hai così tante, molte le perdi per strada anche in modo rocambolesco, ma hai la possibilità di vincere in diverse discipline. C’è stata inoltre qualche polemica come in ogni Olimpiade, ma è stata una grande edizione sotto tanti punti di vista”. “Siamo passati da 67 a 79 atleti in finale, nei primi 8 posti - ha proseguito Malagò analizzando i risultati dei Giochi -. Abbiamo vinto la stranissima classifica dei quarti posti, sono stati 20: stiamo pensando al modo giusto per celebrare questi piazzamenti, senza dimenticare che chi arriva quarto entra nel club olimpico.
Io racconto un aneddoto
E non dimentichiamo i 27 quinti posti: questo fa capire quanto sia stata qualitativa questa spedizione. Complessivamente i medagliati sono 80: una cosa di cui sono molto orgoglioso, anche perché siamo un Paese chiaramente multidisciplinare, forse come nessuno al mondo. Quando il nostro medagliere era meno ricco, alcune discipline incidevano molto: penso per esempio alla scherma e al tiro, mentre oggi 20 sport sono andati a medaglia”. “Le donne - ha poi tenuto a sottolineare Malagò - hanno stravinto la personale competizione con i maschietti: 7 ori a 3 su 12 con due in coppia Skeet e Vela, 26 donne contro 5 uomini, veramente impressionante. Abbiamo sfatato il tabù di non aver vinto una medaglia con la pallanuoto femminile, ma questa è la sesta medaglia degli sport di squadra dal 1896 ad oggi, quattro arrivate finora nella pallanuoto. Da venti anni non vincevamo una medaglia d’oro di squadra”. Malagò non si è sottratto nel parlare del suo futuro.
“Ciclo finito al Coni? Questa decisione eventuale di non cambiare la norma va contro il consenso del mondo dello sport. Se non fosse così sarebbe un colpo gratis cambiare la norma. Sapendo già che il rischio è che si ottiene più dei due terzi è evidente che questa scelta è contro consenso al mondo dello sport”, ha spiegato Malagò che guarda poi a Milano-Cortina. “Il mandato del Coni scade il 30 maggio del 2025, ci sono ancora 10 mesi. Io racconto un aneddoto. Non è che il 1 giugno, si siede e inizia a dire facciamo questo o quello. Siccome sei un ente pubblico qualcuno deve andare a verificare tutto il percorso della dinamica elettorale e viene fatto con un decreto del presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio e della Corte dei Conti. Noi siamo stati molto bravi ed è avvenuto tra settembre e ottobre, andando in continuità.
Quante volte ci sono state delle nomine e l’operatività è avvenuta molto dopo? A quel punto siamo a circa 90 giorni dall’inaugurazione di Milano-Cortina, il 6 febbraio 2026. Il rappresentante del Coni è la persona che inaugura la sessione che apre i Giochi Invernali, faccio fatica a trovare qualcuno che sa dove mettere le mani su Milano-Cortina”, ha aggiunto Malagò parlando poi anche del ministro dello Sport. “E' stato fuori luogo che il ministro per lo sport Abodi a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi abbia sottolineato” in un'intervista che il ciclo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è al termine. “Sapendo che stava mettendoci la faccia, non è solo problema di stile, non lo avrei mai fatto, non me lo aspettavo da Andrea. Mi ha fatto molto piacere invece che oggi sia venuto ed era alla partita di pallavolo”, ha concluso il presidente del Coni. (dall'inviato Emanuele Rizzi)
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