Lega - Vannacci: Mio movimento sarà associazione politica ma non partito
Un comitato - sottolinea - che mette insieme tutti quelli che vedono in Vannacci un esponente di spicco della politica moderna.
E soprattutto sono contrario allo ius soli
Politica - "Smentisco nella maniera più assoluta" la formazione di un partito. Lo assicura Roberto Vannacci intervistato dal 'Corriere della Sera'. "Queste sono le persone che vogliono mettere zizzania tra me e la Lega. Quello che esiste è un movimento inizialmente culturale - Il mondo al contrario - che si sta ampliando, perché c’è sempre più gente che mi supporta - dice Vannacci - Prima questo movimento seguiva un generale, poi uno scrittore, adesso segue un politico e sta quindi cambiando la propria ragione sociale. Il movimento si trasformerà in un’associazione politica. Non sarà un partito, anche perché mancano le basi. Ma sarà un conglomerante di tutte quelle persone che sono tantissime e che farà bene al partito in cui mi troverò, che è la Lega". "Un comitato - sottolinea - che mette insieme tutti quelli che vedono in Vannacci un esponente di spicco della politica moderna. Io con la Lega condivido dei principi chiarissimi: sicurezza, sovranità, radici, famiglia e cultura".
Vannacci ribadisce poi di essere "assolutamente contrario" allo ius scholae. "E soprattutto sono contrario allo ius soli. Per dirla con una battuta che circola online: se uno nasce in una scuderia non è un cavallo. Una cosa è l’accoglienza, un’altra è la cittadinanza. Per quale motivo una persona che viene da un Paese straniero dovrebbe ottenere la cittadinanza solo per averci studiato due anni?", afferma.
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Canone Rai: scontro tra Forza Italia e Lega sulla riduzione – Tajani e Salvini divisi - Il dibattito sul canone Rai ha acceso un confronto tra Antonio Tajani, leader di Forza Italia, e la Lega di Matteo Salvini. Da Pechino, il ministro degli Esteri Tajani ha ribadito la sua contrarietà alla proposta leghista di ridurre il canone, affermando: "Non fa parte del programma di governo del centrodestra e quindi è una proposta che noi non condividiamo, perché si rischia di fare un danno alla televisione pubblica, che altrimenti dovrebbe essere finanziata diversamente".