Lega B - manager Veltroni e campione del mondo ’82 Dossena sfidano Balata per la presidenza

La mia candidatura non è di rottura, ma nasce da un po' e poi quando vedi le Olimpiadi e le Paralimpiadi con un presidente della Repubblica che testimonia il grande rispetto verso gli atleti normodotati e paralimpici, allora bisogna che anche la nostra comunità si metta in testa di portare il proprio contributo di idee, di esperienza, di know-how, di conoscenze, perché noi siamo una biblioteca enorme e possiamo veramente contribuire a migliorare, a cambiare, a preparare progetti.

Spettacolo - Il manager Vittorio Veltroni e il campione del mondo del 1982 Beppe Dossena, a quanto apprende l'Adnkronos, sono pronti a sfidare Mauro Balata per la presidenza della Lega calcio di Serie B. A dieci giorni dalla convocazione dell'Assemblea elettiva, prevista il 12 settembre, scadono i termini per la presentazione delle candidature che al momento sarebbero almeno tre: Veltroni, Dossena e Balata.  "Se sono candidato ufficialmente alla presidenza della Lega calcio di Serie B? Sì, ho mandato la Pec. Spero che oltre a me ce ne siano altri di atleti, di calciatori.

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La mia candidatura non è di rottura, ma nasce da un po' e poi quando vedi le Olimpiadi e le Paralimpiadi con un presidente della Repubblica che testimonia il grande rispetto verso gli atleti normodotati e paralimpici, allora bisogna che anche la nostra comunità si metta in testa di portare il proprio contributo di idee, di esperienza, di know-how, di conoscenze, perché noi siamo una biblioteca enorme e possiamo veramente contribuire a migliorare, a cambiare, a preparare progetti". Lo ha detto l'ex calciatore azzurro, campione del mondo del 1982, Beppe Dossena, all'Adnkronos, dopo aver presentato la sua candidatura alla presidenza della Lega calcio di Serie B.

Sì, l'ho mandato, ma sono tutte cose che sappiamo tutti

 "Io spero che ce ne siano altri, che finalmente si tolga la nostra comunità la paura di competere, la paura di esporsi, perché siamo abituati alle sconfitte, siamo abituati a vincere, però non ci devono solo chiamare per tagliare nastri e fare selfie, che è quello che è sempre successo", ha aggiunto Dossena, che ha già preparato il programma. "Sì, l'ho mandato, ma sono tutte cose che sappiamo tutti. I bisogni del calcio sono noti, vanno dimenticati i campanili, gli orticelli e bisogna veramente fare una rivoluzione di idee, di prospettive. Io credo che il contributo degli atleti debba almeno essere ascoltato", ha tenuto a sottolineare Dossena che dice di non aver parlato con i presidenti dei club. "No, assolutamente, e sarebbe stato riduttivo, poi ci sarà il momento, ma è un'impronta che io credo si debba dare.

Con alcuni atleti ci stiamo occupando del fine carriera, del sostegno agli atleti in difficoltà, non solo calciatori, quindi questo mi permette, ci permette, di poter anche raccontare quello che stiamo facendo e sdoganare paure e ansie di questi ragazzi. Noi abbiamo un patrimonio che ancora non è stato esplorato e questa è anche una cassa di risonanza importante".  "La Lega di C ha già Gianfranco Zola che è una persona di una umanità e di una sensibilità e di un equilibrio immenso, quindi, ripeto, spero che, così come in altri sport, finalmente si esca allo scoperto e si porti il proprio contributo. Il calcio sta arrivando al collasso e bisogna cercare di dare una mano. Quando ho fatto la mia corsa per l'Aic mi auguravo che un giorno un calciatore potesse guidare la Federazione, capisco che ci sono delle dinamiche, delle rappresentanze però un po' di attenzione credo che non faccia male".  

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