Mattarella: Non si è stranieri in casa propria quale sia cultura - lingua - religione'
Ne costituisce attuazione anche la legge 482/1999, ha detto ancora il presidente della Repubblica sottolineando: Si tratta di una ricchezza e di un vanto per la Repubblica.
Politica - "Il principio che l’Assemblea Costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio. Non si era - e non si è - stranieri a casa propria, quale fosse – e sia - la propria cultura, lingua, religione". Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella ad Aosta per l'80esimo dell'autonomia, secondo il quale "valorizzare le specificità delle comunità collocate alle frontiere dell’Italia ha arricchito i valori di convivenza della nostra civiltà". a. "Il tema della tutela delle minoranze linguistiche ha trovato collocazione all’art.6 della nostra Carta fondamentale. Ne costituisce attuazione anche la legge 482/1999", ha detto ancora il presidente della Repubblica sottolineando: "Si tratta di una ricchezza e di un vanto per la Repubblica".
Dai soldati di origine valdostana trasferiti nei campi di internamento in Germania
"La Val d'Aosta è sempre stata un elemento costitutivo del divenire d’Italia, era stata impegnata nelle lotte per il Risorgimento e nella Prima guerra mondiale. Una esperienza unica nei territori e nelle popolazioni di frontiera", ha detto il capo dello Stato. "La classe dirigente che si apprestava ad assumere responsabilità in Valle, aveva piedi solidamente piantati nella Resistenza: Emile Chanoux, tra i fondatori della Jeune Vallé d’Aoste, come ho ricordato, martire della libertà. Frederic Chabod, il partigiano Lazzaro, primo presidente del Consiglio della Valle", ha detto tra l'altro il presidente della Repubblica. "Duro il prezzo pagato, tra i partigiani e la popolazione civile. Dai soldati di origine valdostana trasferiti nei campi di internamento in Germania. Un sacrificio che ha visto la Repubblica attribuire la Medaglia d’oro al Valor militare alla Val d’Aosta", ha sottolineato Mattarella.
Per Mattarella "la interazione tra Valle e ordinamenti della Repubblica è stata di grande successo. La Valle è un esempio di tutela delle proprie risorse, di promozione culturale e di apertura, anche con il polo universitario, che visiterò di qui a poco e che, con il suo essere momento di incontro tra la tradizione francese e quella italiana concorre in modo inestimabile alla valorizzazione del patrimonio culturale e di ricerca di Italia e Francia e alla identità condivisa". "Solidamente Aosta e la sua Valle costituiscono uno dei cardini del sistema delle autonomie della Repubblica", ha sottolineato il presidente della Repubblica.
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