Dal doping alla zia malata - il mental coach: Per Sinner campo è bolla dove isolarsi

Riesce ad essere determinato nel suo obiettivo Vediamo campioni che hanno alti e bassi, lui è riuscito a superare momenti difficili concentrandosi sulla performance.

Spettacolo - Jannik Sinner "non è un noioso robot" del tennis e "lo conferma anche la sua vittoria ieri sera all'Us Open 2024 a New York, dove ha dimostrato di sapere scendere in campo creando una sorta di 'bolla' rispetto alle interferenze dell'estero, l'indagine per doping e le polemiche sulle reazioni di alcuni colleghi e soprattutto la vicenda della zia molto malata alla quale ha dedicato la vittoria. Vediamo campioni che hanno alti e bassi, lui è riuscito a superare momenti difficili concentrandosi sulla performance". Lo afferma all'Adnkronos Salute Orlando Cetta, mental coach sportivo a Roma, dopo la vittoria del secondo slam da parte del tennista italiano  "Sinner ha un livello di attenzione e concentrazione incredibile - continua Cetta - probabilmente gli viene naturale ma è stata anche allenata dall'adolescenza. E' un atleta che migliora ogni giorno e dimostra - anche nelle interviste - di avere un lato umano molto sensibile.

Riesce ad essere determinato nel suo obiettivo

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Nel torneo slam americano ha fatto vedere a tutti, dopo le vicende legate all'indagine per doping", da cui è stato totalmente escluso ma che hanno avuto degli strascichi sui media e sui social, "di saper concentrarsi sempre di più e meglio. E' un ragazzo giovane che oltre ad avere talento ha grandi doti mentali". La dedica della vittoria delll'Us Open sul cemento di Flushing Meadows alla zia, malata da tempo, "fa capire l'umanità e fragilità del ragazzo che però riesce, immagino in allenamento accada lo stesso, ad isolarsi in campo perché - suggerisce il mental coach - comunque alcune vicende non può risolverle. Il concetto è: in questo momento non posso fare nulla ma posso concentrarmi per migliorare, si può 'allenare' questa forza mentale? Sì ma da ragazzini, con la capacità e l'impegno ogni giorno".

 "Pensiamo a un adolescente che si sta impegnando per diventare un campione e a quante interferenze può avere nel quotidiano, dalla scuola ai primi amori o alle uscite con gli amici - conclude l'esperto - Ma se vuoi raggiungere degli obiettivi ti devi allenare staccando da tutto ogni giorno che scendi in campo. Sinner mi ha impressionato perché in finale, ma penso anche alla semifinale quando è scivolato e ha avuto dolore al polso sinistro, non ha mai avuto un momento in cui ha penato. Riesce ad essere determinato nel suo obiettivo".  

Sinner sul caso doping: Sono innocente, colpa mia se il protocollo non funziona? - Jannik Sinner ha discusso nuovamente il caso doping che lo coinvolge, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la vittoria contro Nicolas Jarry al primo turno degli Australian Open. Durante la conferenza stampa, gli è stato chiesto se provasse solidarietà per Jarry, che nel 2019 aveva ricevuto 11 mesi di squalifica per doping.

Sinner risponde a Kyrgios e affronta il caso doping: Ci penso sempre, ma non posso farmi distrarre - Jannik Sinner, durante il media day a Melbourne in vista dell'Australian Open, ha affrontato diverse tematiche. Alla domanda sulle accuse di Nick Kyrgios, il tennista italiano ha risposto con fermezza: "Non penso di dover rispondere a Kyrgios o a quello che dicono altri, so di non aver fatto nulla di male".

Bublik commenta il caso doping di Sinner: Non esistono incidenti - Aleksandr Bublik, tennista russo naturalizzato kazako, ha espresso la sua opinione sul caso doping che coinvolge Jannik Sinner. Il numero 1 del mondo, in corsa per difendere il titolo agli Australian Open, è stato trovato positivo al Clostebol e successivamente assolto da un tribunale indipendente.