Segre: Il fascismo non è mai morto - molti l'hanno rimpianto

Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe simpatie non si sono mai spente.

Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa

Politica - "Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità". Con le parole della senatrice a vita Liliana Segre inizia la terza stagione del programma 'Il cavallo e la torre' in onda da questa sera alle 20.40 su Rai3. Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe "simpatie non si sono mai spente". "Conosco persone - aggiunge - che non si limitano più a dire quando si stava peggio si stava meglio. Quei detti sciocchi, quelle frasi fatte che ho sempre odiato ritornano". E sullo ius scholae Segre dice: "Sono molto favorevole a dare la cittadinanza tramite la scuola perché la scuola è molto importante". "Il mese di settembre già per me è un mese sempre importante, perché c'è il mio compleanno e nel 1938 compivo otto anni, ero una bambina serena che andava a scuola in via Ruffini a Milano" spiega la senatrice.

segre fascismo

"Mi ricordo quel momento così lontano, come fosse oggi - prosegue Segre - quei visi di mio papà e dei miei nonni che con grande tristezza cercavano di spiegare a questa bambina stupida com'ero io, sciocca, semplice, che per delle leggi, che erano poi le leggi razziste, le leggi razziali, ai bambini ebrei la scuola pubblica era proibita". "Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa. Ho piacere che siano inclusi" aggiunge Segre. Nell'intervista concessa al programma di Rai3, la senatrice usa parole nette anche sul premierato: "Innamorata come sono dell'articolo tre della Costituzione ogni volta che ho sentito che si vuol cambiare questo, che si vuol cambiare quello, si mette a repentaglio quell'etica morale dei nostri padri costituenti che avevano vissuto la Resistenza". "Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato", sottolinea. 

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Milano - reportage Klaus Davi: insulti a Netanyahu - Biden e Segre da musulmani - sono bastardi - Il reportage lungo quasi 30 minuti e girato in questi giorni da Klaus Davi tra i fedeli dei centri islamici di via Padova, via Maderna e viale Jenner mostra intolleranza e odio di molti cittadini milanesi di fede musulmana verso il popolo ebraico e il mondo occidentale in generale.

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