Consumi - Rapporto Coop: paese inquieto - si riduce la quota degli italiani che guardano con fiducia al futuro
La modesta ripresa economica non basta a tranquillizzare gli italiani.
Attualità - La modesta ripresa economica non basta a tranquillizzare gli italiani. E' quanto emerge dalla fotografia scattata dal 'Rapporto Coop 2024 - Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e domani' che è stato presentato oggi. "Un Paese inquieto", si rileva nel rapporto, dove si riduce la quota di chi guarda con fiducia al futuro (che scende di 4 punti in due anni) e aumenta il timore (+11 punti percentuali 2024 su 2022). Le giovani generazioni, sulle quali si scarica maggiormente il peso del futuro incerto che si prospetta, pur non mostrando piena consapevolezza di ciò, sono più mobilitate dei loro coetanei europei ad attivarsi per cercare di cambiare la società in cui vivono; il 52% lo ha fatto rispetto a un 48% della media europea. Una inquietudine di fondo generata anche dal fatto che la maggioranza degli italiani (il 55%) è alle prese con una vita ben diversa dalle proprie aspettative di partenza molto spesso in senso peggiorativo (44% del campione).
Seppur in modo diseguale
Un sentiment con cui gli italiani si proiettano in avanti che cozza con i dati dell’oggi. Seppur in modo diseguale. Se è vero infatti che il potere di acquisto nel nostro Paese ha recuperato i livelli pre-pandemia e che oggi più di ieri sono diminuiti gli italiani che hanno vissuto situazioni di disagio profondo (l’ammettevano 20 milioni di persone nel 2022 rispetto ai 12 milioni di oggi) e che le famiglie in difficoltà ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro passano dal 45% del 2023 al 33%, restano comunque ampie le difficoltà sociali del Paese. E anche questa faticosa tenuta non è avvenuta senza sacrifici. Innanzitutto, si rileva nel rapporto, l’overworking è la leva principale con cui gli italiani provano a difendere il loro tenore di vita; infatti, già nel 2023 per ottenere redditi reali di poco superiori a quelli di 5 anni fa sono stati costretti a un surplus di ore lavorate (un miliardo e mezzo di ore in più).
E, come spesso accade, sono molto ampie le differenze tra i settori economici. Ad esempio, i redditi per occupato dei lavoratori della sanità sono calati dell’8,5%, quelli dell’istruzione dell’11,2% mentre per altri come il settore costruzioni o l’ambito immobiliare i redditi sono cresciuti rispettivamente del 4,6% e del 6,4%. Forse anche per questo a precisa domanda il 75% degli intervistati non esita a dichiararsi insoddisfatto in primo luogo della propria retribuzione.
Tredicesime in arrivo: 51,3 miliardi a dipendenti e pensionati per rilanciare consumi e festività - Le tredicesime di quest’anno raggiungeranno oltre 32 milioni di dipendenti e pensionati italiani, per un totale di circa 51,3 miliardi di euro, segnando un aumento del 7,8%. Questo incremento è sostenuto dalla crescita dell’occupazione e dai rinnovi contrattuali, rappresentando una significativa iniezione di liquidità per le famiglie.
Spese obbligate: nel 2024 le famiglie italiane destinano oltre il 41% dei consumi a cibo, bollette e carburante - Nel 2024, le famiglie italiane hanno destinato oltre il 41% dei loro consumi mensili a spese obbligate, comprendendo cibo, bollette e carburante. Secondo l'Ufficio Studi di Confcommercio, su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi annuali, oltre 9.
Aumento significativo nell'uso di farmaci anti-obesità in Italia: +18% nella spesa e +26% nei consumi - Il Rapporto OsMed 2023, presentato oggi dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a Roma, evidenzia un notevole incremento nell'utilizzo di farmaci anti-obesità in Italia. In particolare, si registra un aumento del 18% nella spesa e del 26% nei consumi di questi medicinali.