Iran - Raisi aveva con sé cercapersone su elicottero precipitato

Secondo, tuttavia, l'indagine conclusa dal governo iraniano, a causare l'incidente dell'elicottero sono state le condizioni meteorologiche avverse e la fitta nebbia.

Attualità - Un deputato iraniano e membro della Commissione per la Sicurezza nazionale e la Politica estera del Majlis, Ahmad Bakhshayesh Ardestani, ha lasciato intendere che un cercapersone, simile a quelli usati per colpire Hezbollah in Libano, potrebbe essere esploso all'interno dell'elicottero sul quale viaggiava a maggio l'ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, facendolo schiantare. "Uno scenario probabile riguardo l'incidente in elicottero in cui è morto il presidente iraniano Ebrahim Raisi è l'esplosione del suo cercapersone", ha detto Ardestani, citato dai media iraniani. "Raisi utilizzava un cercapersone, sebbene il suo modello potrebbe essere diverso da quelli in possesso dei militanti di Hezbollah", ha precisato il deputato, sottolineando come la Repubblica islamica potrebbe aver un ruolo nell'acquisto dei cercapersone.

Ha anche osservato che il pilota non ha segnalato alcuna situazione di emergenza 

iran raisi

"(Le forze iraniane, ndr) hanno sicuramente avuto un ruolo nell'acquisto dei cercapersone di Hezbollah e, pertanto, anche le nostre agenzie di intelligence devono indagare su questa questione", ha spiegato. La teoria dell'esplosione del 'pager' ha iniziato a circolare la scorsa settimana dopo che è diventata virale una foto che mostrava Raisi con vicino un cercapersone appoggiato su un tavolino. Secondo, tuttavia, l'indagine conclusa dal governo iraniano, a causare l'incidente dell'elicottero sono state le condizioni meteorologiche avverse e la fitta nebbia. Il rapporto ha anche escluso deviazioni dalla rotta di volo, informazioni errate sulla rotta e interferenze esterne come fattori dello schianto avvenuto in una zona montuosa nella provincia dell'Azerbaigian orientale il 19 maggio. Ha anche osservato che il pilota non ha segnalato alcuna situazione di emergenza. 

Cecilia Sala: racconto della prigionia in Iran e liberazione storica in tempi record - Cecilia Sala, giornalista italiana liberata dopo 21 giorni di detenzione in Iran l'8 gennaio, ha condiviso la sua esperienza a Che Tempo Che Fa sul Nove. Ha descritto la sua liberazione come "un'operazione senza precedenti dagli anni '80 per rapidità", sottolineando di essere stata fortunata a trascorrere solo 21 giorni in prigionia.

Cecilia Sala: il primo messaggio dopo il rilascio dall'Iran, Non pensavo sarei stata a casa oggi - Cecilia Sala ha pubblicato il suo primo post su X dopo essere tornata in Italia, in cui ha espresso gratitudine e commozione. "Ho la fotografia più bella della mia vita, il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo.

Cecilia Sala libera, la Nobel Mohammadi denuncia: giornalisti a rischio arresto e tortura in Iran - La scarcerazione della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, mette nuovamente in luce i rischi affrontati da giornalisti e professionisti dei media nel Paese. La premio Nobel per la pace iraniana, Narges Mohammadi, incarcerata dal 2021 e recentemente rilasciata temporaneamente per motivi medici, ha commentato l'episodio all'Adnkronos tramite il marito, il giornalista e scrittore Taghi Rahmani.