Sostenibilità - Pratesi (Roma Tre): Serve approccio scientifico a problemi ambientali
Le associazioni ambientaliste, che più di altri si occupano di difesa dell'ambiente, del territorio e della biodiversità hanno fatto sapere che boicottare al 100% l'olio di palma non è la scelta giusta.
sostenibilita - “Le associazioni ambientaliste, che più di altri si occupano di difesa dell'ambiente, del territorio e della biodiversità hanno fatto sapere che boicottare al 100% l'olio di palma non è la scelta giusta. L’olio di palma serve per l'industria e può essere sostituito con altri prodotti che non sempre hanno degli impatti inferiori, anzi, a volte anche peggiori. Ogni problema ambientale e di sostenibilità va affrontato in maniera scientifica, valutando anche i vari impatti di tipo economico e sociale. Quando le cose vengono viste in maniera un po’ semplificata senza tener conto dei vari contesti, si rischia di fare dei danni”. Lo ha sottolineato Carlo Alberto Pratesi, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all'Università Roma Tre, intervistato nell’ambito del Capalbio Film Festival, che anche quest’anno ha dedicato un’intera giornata ai temi della sostenibilità.
Una comunicazione più vicina al green washing può generare delle multe, delle complicazioni che le aziende evitano volentieri
Ieri, infatti, è stato proiettato il film di Tim Harper, prodotto da Leonardo Di Caprio, “Ozi, la voce della foresta”, la storia di una piccola orangotango che vive serenamente con i propri genitori nella foresta pluviale fino a quando l'intervento dell'uomo distrugge l'ecosistema separandola dai familiari. Un film che, in una narrazione avvincente, affronta tematiche importanti come la famiglia, la deforestazione ambientale e la lotta contro lo sfruttamento della natura per il 'consumo' umano: “Questo film racconta una storia di cambiamento - spiega Pratesi - Il cinema è uno strumento fondamentale per modificare i comportamenti collettivi. Un film, in questo caso un cartone animato, può avere un'azione molto forte - le parole del professore - La storia di un piccolo orangotango può portare i bambini a comprendere certe complessità.
Il messaggio che passa è che si possono fare le cose in maniera diversa e che modificare il modo di produrre e di coltivare l'olio di palma, da parte delle aziende, è un po' una raccomandazione”. L’olio di palma è stato al centro di un dibattito internazionale legato al suo consumo: “Inizialmente i consumatori hanno avuto un atteggiamento un po’ ‘radicale’ e hanno pensato che l'olio di palma, come ingrediente, fosse dannoso alla salute - illustra Pratesi - Quello che era vero è che la domanda di olio di palma era talmente elevata, anche per scopi non alimentari, che questo aveva generato nei paesi di produzione, Malesia e Indonesia, una forte crescita di produzione, ma soprattutto una deforestazione generata a scopo di poter allargare i territori di produzione”. La protesta dei consumatori ha spinto le aziende verso “una grande azione di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la filiera dell'olio di palma sostenibile, prodotto senza danneggiare l'ambiente.
Inoltre, le normative attuali vietano totalmente la deforestazione e quella che prima poteva sembrare una scelta delle singole aziende di comportarsi in maniera più responsabile, oggi è un obbligo. Non solo. Una comunicazione più vicina al green washing può generare delle multe, delle complicazioni che le aziende evitano volentieri. In sintesi”, le proteste contro l’olio di palma hanno rappresentato, “un caso interessante di miglioramento generato da tanti diversi attori che insieme hanno trovato una soluzione sostenibile a un problema molto rilevante”, conclude.
Sostenibilità - Carnevali (sindaca di Bergamo): Strategia transizione climatica è tra principali impegni - “Bergamo ha fatto della strategia per la transizione climatica uno dei suoi obiettivi più importanti da qui al 2030. Della strategia fanno parte 41 enti e più di 261 azioni - tra cui l'implementazione del teleriscaldamento, l'elettrificazione e la riqualificazione urbana - che ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo molto ambizioso della riduzione di 460.
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Sostenibilità - Mazzoncini (A2a): 160 mln di valore distribuiti sul territorio - “Quest'anno abbiamo portato un bilancio con 160 milioni di valore distribuito sul territorio. Solo 116 milioni sono il valore che distribuiamo ai nostri fornitori, quindi con l'enorme supply chain di Bergamo che lavora con noi. Gli investimenti sono cresciuti del 37%, arrivati a quasi 40 milioni di euro.