Le forti piogge che hanno colpito la Romagna nei giorni scorsi hanno provocato un grave peggioramento della situazione già fragile dopo l'alluvione del 2023. Il fiume Lamone è nuovamente esondato, portando con sé fango e detriti che hanno bloccato il ponte ferroviario di Bagnacavallo, causando danni significativi nelle aree circostanti. Le immagini dei tronchi e dei rami accumulati sotto il ponte hanno fatto il giro del web, e il problema è diventato anche un caso politico. Le forze di destra accusano la Regione di non aver preso misure preventive adeguate, come la pulizia dei fiumi o il miglioramento delle infrastrutture idrauliche.
Nel maggio 2023, una petizione firmata da oltre 3.400 cittadini chiedeva la ricostruzione del ponte ferroviario per evitare nuovi blocchi del fiume e futuri allagamenti. Gli appelli rivolti a Rete Ferroviaria Italiana e al governo non hanno ricevuto risposta, aggravando la frustrazione della comunità locale. Dopo l'ennesima esondazione, il tema è tornato al centro del dibattito, con il commissario per l'emergenza Figliuolo e le autorità locali impegnati nel cercare soluzioni per migliorare la sicurezza del territorio.
L’alluvione ha costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case. A Traversara, un piccolo comune della zona, si registrano danni ingenti e ricerche ancora in corso per due dispersi. Anche le infrastrutture sono state gravemente colpite, con la sospensione di alcuni tratti ferroviari e stradali, creando ulteriori disagi per la popolazione già duramente provata dagli eventi meteorologici estremi degli ultimi anni.