La revisione della dottrina nucleare russa: minaccia reale o bluff?
Vladimir Putin ha recentemente riaffermato la possibilità di ricorrere all'uso di armi nucleari, evidenziando modifiche alla dottrina nucleare russa durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. Le modifiche prevedono che un attacco alla Russia, anche da parte di uno Stato non nucleare sostenuto da una potenza nucleare, potrebbe essere considerato un attacco congiunto alla Federazione. Questa mossa arriva mentre il conflitto con l'Ucraina si intensifica e l'Occidente continua a sostenere Kiev con forniture militari.
La nuova dottrina riflette la crescente tensione geopolitica, dove la Russia considera una minaccia anche l'espansione della NATO e le armi fornite dai Paesi occidentali all'Ucraina. Putin ha chiarito che la Russia potrebbe utilizzare armi nucleari in caso di attacchi significativi contro il suo territorio, specialmente con droni o missili a lungo raggio. Queste dichiarazioni hanno lo scopo di inviare un messaggio all'Occidente, avvertendo che il sostegno all'Ucraina potrebbe portare a un'escalation grave.
Nonostante le minacce, molti analisti ritengono che l'uso effettivo di armi nucleari sia improbabile. La comunità internazionale vede le affermazioni di Putin più come un tentativo di mantenere alta la tensione e di spingere l'Occidente a limitare il supporto a Kiev, piuttosto che una reale volontà di ricorrere all'uso di queste armi devastanti. Resta comunque il fatto che, con il continuo mutare della situazione politico-militare, la Russia potrebbe decidere di adottare ulteriori misure per proteggere la sua sovranità e i suoi alleati, come la Bielorussia.
In ogni caso, la revisione della dottrina nucleare rappresenta un chiaro segnale che la Russia non esclude l'uso di armi atomiche, anche in scenari che coinvolgono armi convenzionali se ritenute minacce esistenziali per lo Stato. L'incertezza resta elevata e, con la tensione che continua a crescere, la deterrenza nucleare ritorna ad essere un elemento centrale della politica russa.
Putin sfida l'Occidente, cerca Trump e propone trattative irrealizzabili: Zelensky lo definisce pazzo - Vladimir Putin dichiara di essere più vicino agli obiettivi della Russia in Ucraina, lanciando messaggi di sfida a Occidente e Nato e aprendo a negoziati con Kiev, ma con condizioni ritenute inaccettabili dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo, da Bruxelles per il Consiglio europeo, definisce il leader del Cremlino "pazzo".
Putin ricorda Berlusconi: Vorrei prendere un tè con lui e cita Kohl e Chirac - Durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il desiderio di poter condividere una tazza di tè con alcuni leader del passato, tra cui l'ex presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Oltre a Berlusconi, Putin ha menzionato l'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl e l'ex presidente francese Jacques Chirac.
Putin lancia nuovo avvertimento a Usa e Nato: la Russia verso la linea rossa con produzione aumentata di missili ipersonici - Vladimir Putin ha rinnovato il suo avvertimento all'Occidente, accusando gli Stati Uniti e la Nato di spingere la Russia verso una "linea rossa" che Mosca non è disposta a oltrepassare. In un discorso al Ministero della Difesa, Putin ha annunciato un incremento nella produzione dei missili ipersonici, come l'Oreshnik, e ha minacciato di sollevare il limite autoimposto allo sviluppo di missili a corto e medio raggio.