Nuovi dati sull'efficacia a lungo termine di ozanimod nella sclerosi multipla

Nel trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla, il farmaco ozanimod, modulatore del recettore S1P, ha mostrato risultati promettenti nello studio di Fase 3 Daybreak. I pazienti che hanno continuato la terapia per un periodo di cinque anni hanno registrato una riduzione stabile e bassa del volume cerebrale totale (Wbv). L'analisi si è basata su oltre 2.000 pazienti provenienti da due studi principali, Radiance e Sunbeam. I dati indicano che il passaggio dall'interferone beta-1a a ozanimod ha ulteriormente ridotto i tassi di perdita di Wbv, con una variazione media annualizzata intorno allo 0,27%-0,35%.

nuovi dati

Oltre alla protezione del volume cerebrale, sono stati osservati benefici anche a livello del volume del talamo e della sostanza grigia corticale, segnalando un miglioramento nelle strutture neurologiche chiave. I dati di sicurezza dello studio confermano che, dopo oltre otto anni di trattamento, gli eventi avversi sono diminuiti nel tempo, in particolare per infezioni e disturbi cardiaci ed epatici. Questi risultati rafforzano il ruolo di ozanimod come terapia sicura ed efficace nel lungo termine per pazienti con sclerosi multipla recidivante.

Questi nuovi dati sono stati presentati al congresso ECTRIMS 2024, confermando l'efficacia di ozanimod nel rallentare la progressione della malattia e supportando l'uso del farmaco per migliorare la qualità di vita dei pazienti con questa patologia.

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