Guardiola e Baggio - incontro tra fuoriclasse a Che tempo che fa
Guardiola e Baggio: un legame tra campioni
L'incontro con Roberto Baggio. Il ricordo del "maestro" Cruijff, ma anche Carletto Mazzone. Il passato a Barcellona e Brescia e il presente al Manchester City. Ma anche il futuro, o forse no, come commissario tecnico dell'Inghilterra. Pep Guardiola sbarca negli studi televisivi di Che tempo che fa, sul canale Nove. Ospite di Fabio Fazio, l'allenatore catalano ricorda la figura dell'asso olandese, suo allenatore con i blaugrana. "Non riesco a immaginare il mio percorso nel calcio senza Cruijff", "era un genio. Mi ha fatto innamorare del calcio", dice. Altra tappa fondamentale del percorso di maturazione di Guardiola la parentesi con il Brescia, allenato da Mazzone. Un'avventura che ha avuto un prologo 'scioccante', visto che il primo giorno in tribuna Guardiola assistette alla famosa corsa di Mazzone sotto la curva degli ultras atalantini, con annessi insulti irripetibili. "Quello è il mio allenatore?", la prima reazione perplessa. "La prima volta mi ha detto: 'Ao, nun te volevo qui'. Poi siamo sempre stati molto legati", tanto da averlo voluto vicino anche nei successivi passaggi "importanti'' della sua carriera. In quel Brescia giocava un certo Roberto Baggio. E la 'carrambata' è dietro l'angolo, perché in collegamento con Che tempo che fa appare proprio il Divin codino. "Quando parlo di lui -dice Guardiola- mi emoziono. L'ho conosciuto alla fine della sua carriera. Aveva un ginocchio che sembrava una lavatrice, poverino non si poteva muovere. Era il più forte. È una persona solare, una persona incredibile, ha conquistato l'ammirazione di tutti non solo per il fatto che fosse un bravo calciatore. Non penso che in Italia ci sia un posto che non lo ami". Tra i due si sente affetto sincero. "Al Brescia -dice Baggio- eravamo un grandissimo gruppo dentro e fuori dal campo. Ho sempre seguito Pep, sono felicissimo dei suoi trionfi. E' tutto meritato. E' una bravissima persona, solare, positiva e disponibile verso tutti. Era gia' allenatore quando era giocatore. Lo seguo da sempre, da quando era al Barcellona, poi al Bayern e adesso al Manchester City sono felicissimo dei suoi trionfi ed è tutto meritato". C'è un aneddoto che coinvolge i due big e Mazzone. L'allenatore, timoroso dei cani, un giorno al centro tecnico si ritrova il labrador di Baggio che corre come ovunque: "De chi è sto cane?". "Mister, è di Roby..."."E famolo giocà, damoje n'biscottino", la geniale risposta di Mazzone, pronto a tutto per tutelare il suo fuoriclasse. Per Guardiola, "Lionel Messi è il miglior calciatore di tutti i tempi. Forse manco di rispetto a Pelé e Diego Maradona, ma non riesco a immaginare nessuno come Messi, ho visto quel ragazzo allenarsi ogni giorno e giocare ogni tre giorni in modo incredibile. Quando lo vedi così da vicino, capisci di cosa si tratta veramente. È unico". Alla domanda di Fazio sul fatto che è l'unico allenatore ad aver vinto due volte il triplete, Guardiola ride un po' sfacciato: "Sono bravo". Sul futuro però non si sbottona: "Non e' detto che vada via (dal City), né che resti. Io ct dell'Inghilterra? Può essere tutto nella vita, ma non so ancora... Se sapessi cosa farò lo direi".
Manchester City: Pep Guardiola rinnova fino al 2027 - Il Manchester City ha ufficializzato il rinnovo di contratto di Pep Guardiola, estendendo la sua permanenza come allenatore fino al 30 giugno 2027. Il tecnico catalano, il cui precedente accordo sarebbe scaduto a fine stagione, ha deciso di proseguire il suo percorso con il club inglese.
Guardiola e il futuro: Via dal City? Non ho deciso - Pep Guardiola, ospite a "Che tempo che fa", ha smentito di aver deciso di lasciare il Manchester City, affermando di dover ancora riflettere sul suo futuro. Non conferma neanche le voci su un suo possibile incarico alla guida della nazionale inglese, dichiarando di non aver preso alcuna decisione.
Guardiola a Che tempo che fa: Ho imparato l'italiano con De Gregori - Pep Guardiola, ospite a Che Tempo Che Fa, ha stupito Fabio Fazio con la sua perfetta padronanza dell'italiano, attribuendone il merito alle canzoni di Francesco De Gregori. Durante la sua carriera calcistica a Brescia, Guardiola ascoltava brani come "La donna cannone" e "La storia siamo noi" per imparare la lingua.