Palermo, smantellata rete di spaccio al dettaglio: 18 arresti allo Sperone
La Polizia di Stato ha smantellato un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti nel quartiere Sperone, alla periferia di Palermo. Gli arresti, 18 in totale, sono stati effettuati questa mattina su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. L'associazione operava attraverso un sistema ben organizzato, simile a un "take away" della droga, con tanto di vedette posizionate ai piani alti dei palazzi per avvisare di eventuali controlli. L'attività illecita, che si concentrava sulla vendita di crack, fruttava mensilmente circa 50 mila euro.
Le indagini, condotte dal Commissariato di Brancaccio, hanno avuto inizio tra il 2020 e il 2022 e si sono avvalse di sofisticate tecnologie di intercettazione, riuscendo a documentare migliaia di episodi di spaccio all'interno di un'area condominiale popolare. L'area, nota come "ai cancelli" per via delle barriere che limitano l'accesso, era sorvegliata da ronde e vedette, rendendo difficile l'intervento delle forze dell'ordine.
Gli investigatori hanno piazzato telecamere nascoste per monitorare l'attività e sono riusciti a registrare numerose cessioni di stupefacenti, coinvolgendo acquirenti non solo di Palermo, ma anche di comuni limitrofi e di altre province siciliane. Questa operazione ha permesso di raccogliere prove concrete dell'operatività di un'associazione ben strutturata e ramificata. Il gruppo, infatti, aveva creato una rigida organizzazione con turni di lavoro prestabiliti, che andavano dalle 8 alle 18 e dalle 18 alle 2 di notte.
La suddivisione dei compiti tra i membri dell'organizzazione era meticolosa, così come la gestione dei profitti. Era stata infatti istituita una cassa comune per dividere i guadagni ottenuti dalla vendita di crack, che avveniva all'interno dei box condominiali utilizzati come punti di spaccio. L'associazione si basava sulla collaborazione tra due famiglie, che avevano trovato un nuovo equilibrio dopo una fase di tensione causata da divergenze interne, risolte attraverso un pestaggio.
Un altro elemento emerso dalle indagini è stata la creazione di un'attività di vendita illecita di bibite, utilizzata come diversivo per giustificare il continuo via vai di clienti nella zona. Gli automobilisti si fermavano solo pochi secondi per acquistare la droga, approfittando della fittizia vendita di bevande come copertura.
L'operazione ha portato all'arresto di 18 persone, di cui 17 accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e una per spaccio di stupefacenti. La polizia ha inoltre sequestrato ingenti quantità di crack e ha raccolto testimonianze dirette dai consumatori, che sono stati fermati lontano dai luoghi di spaccio. Le confessioni degli acquirenti hanno confermato le attività di vendita illegale e hanno contribuito alla ricostruzione del modus operandi dell'organizzazione.
Con l'operazione odierna, la polizia ha messo fine a una delle più importanti piazze di spaccio della Sicilia, che per anni aveva rappresentato un punto di riferimento per il traffico di crack a Palermo e nelle aree limitrofe.
Incidente mortale in viale Regione Siciliana a Palermo: deceduto un 32enne - Un tragico incidente stradale ha avuto luogo la notte scorsa in viale Regione Siciliana, a Palermo, all'altezza del sottopasso di corso Calatafimi. Un uomo di 32 anni, mentre procedeva in direzione Trapani, ha perso il controllo della sua auto di grossa cilindrata, schiantandosi violentemente.
Palermo, intimidazione mafiosa ad Altofonte: testa di cavallo su escavatore e mucca incinta squartata - Ad Altofonte, un comune in provincia di Palermo, un imprenditore edile è stato vittima di gravi atti intimidatori di stampo mafioso. Nella proprietà dell'uomo, situata nella frazione di Poggio San Francesco, ignoti hanno decapitato un cavallo, posizionandone la testa sul sedile di un escavatore, richiamando una scena iconica del film "Il Padrino".
Stupro di gruppo a Palermo: le madri dei condannati esprimono preoccupazione e chiedono comprensione - Il caso dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo nel luglio 2023 ha suscitato un ampio dibattito pubblico. Le madri di tre dei sette giovani condannati hanno deciso di parlare per condividere la loro versione dei fatti e le preoccupazioni personali.Loredana Mamone, madre di Gabriele Di Trapani, afferma: "I nostri figli hanno sbagliato perché non si va in sette con una donna, ma non sono dei mostri".