Israele colpisce Hezbollah a Beirut mentre i razzi continuano dal Libano
Israele ha lanciato un attacco aereo contro il quartiere meridionale di Dahiyeh, a Beirut, un'area nota per essere una roccaforte di Hezbollah. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver colpito un deposito sotterraneo di armi appartenente al gruppo militante libanese. L'azione fa seguito a giorni di relativa calma nella capitale libanese, interrotta dopo il lancio di circa 50 razzi da parte di Hezbollah verso il nord di Israele.
Oltre a Dahiyeh, Israele ha colpito diverse altre aree, tra cui Nabatiyeh, nel sud del Libano, dove 11 raid aerei hanno causato un "anello di fuoco" intorno alla città. Hezbollah ha risposto con quattro attacchi missilistici contro la città di Safed e altre località nel nord di Israele, come Dalton, Dishon e Yiftah. L'esercito israeliano ha intercettato parte dei razzi grazie ai sistemi di difesa aerea, ma sono stati riportati danni e allarmi tra la popolazione.
Il conflitto tra Israele e Hezbollah si inserisce in un contesto regionale già teso, con gli Stati Uniti che hanno avvertito Israele sulla necessità di ridurre le operazioni militari in Libano. La comunità internazionale, incluso l'Iran, ha criticato duramente Israele, accusandolo di condurre attacchi indiscriminati che colpiscono anche i civili. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti stanno aumentando la loro presenza militare nella regione per fronteggiare l’escalation del conflitto.
In parallelo, nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno ucciso Mahmoud al-Mabhouh, il responsabile delle operazioni con droni di Hamas, intensificando la campagna militare contro il gruppo. Mentre il conflitto continua, la Russia ha inviato ulteriori aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese, fornendo alimenti e beni di prima necessità attraverso la Mezzaluna Rossa egiziana.
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Israele e Hamas: accordo per cessate il fuoco e scambio di prigionieri imminente - Un leader di Hamas, sotto anonimato, ha dichiarato al giornale saudita 'Asharq News' che un accordo per il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri con Israele è "più vicino che mai", a condizione che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ostacoli l'intesa.
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