Quattro migranti vulnerabili rientrano in Italia dall'Albania: sbarco a Brindisi

Quattro migranti, tra cui due minori e due soggetti vulnerabili, sono stati riportati in Italia dall'Albania dopo essere stati trasferiti nel centro di accoglienza di Schengjin. Questi individui, che facevano parte di un gruppo di 16 migranti trasportati in Albania dalla nave Libra della Marina Militare italiana, sono stati considerati non idonei a rimanere nei centri albanesi durante i controlli. Le strutture albanesi, infatti, accolgono esclusivamente uomini adulti non vulnerabili provenienti da paesi considerati sicuri, in linea con l'accordo tra Italia e Albania. Questo protocollo, siglato nel 2023, prevede il trasferimento di migranti nei centri gestiti da personale italiano, con lo scopo di alleggerire la pressione sui centri d'accoglienza italiani.

I quattro migranti sono ora in viaggio di ritorno a bordo di un pattugliatore della Marina Militare e sbarcheranno a breve a Brindisi. Il rimpatrio avviene nel contesto di un più ampio piano di gestione migratoria tra Italia e Albania, che coinvolge la costruzione di centri come quello di Gjader e Schengjin, destinati a ospitare temporaneamente richiedenti asilo mentre le loro domande vengono valutate. Tali strutture, costate milioni di euro, sono state create con l'intento di migliorare la gestione dei flussi migratori e garantire procedure rapide per determinare chi ha diritto alla protezione internazionale.

Al momento, l'Italia si fa carico delle spese necessarie per la gestione di questi centri, inclusi vitto, alloggio e assistenza sanitaria per i migranti trasferiti, con una spesa prevista di circa 600 milioni di euro fino al 2028. Tuttavia, solo una parte dei migranti sarà effettivamente accolta nei centri, poiché il processo di selezione prevede il rientro in Italia di minori e soggetti vulnerabili, come nel caso dei quattro migranti appena riportati.

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