Maxi truffa su fondi Ue: posti di lavoro e nomine in cambio di voti a Trapani

Un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Trapani ha portato all'arresto di 14 persone accusate di una vasta truffa sui fondi dell'Unione Europea. L'indagine, coordinata dalle procure di Marsala e dall'ufficio della Procura Europea, si concentra su un sistema di corruzione politica volto a garantire posti di lavoro e nomine in enti pubblici e privati in cambio di sostegno politico. 

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Secondo quanto emerso dalle indagini, sei politici locali, tra cui quattro consiglieri comunali di Marsala e Custonaci, avrebbero utilizzato il loro potere per assegnare incarichi e promozioni a familiari e conoscenti, spesso privi delle competenze richieste. Al centro di questa operazione vi sarebbe Nino Papania, ex senatore, ritenuto dalla procura il promotore di un'associazione a delinquere finalizzata a sfruttare fondi europei per obiettivi politici e personali.

I fondi, destinati in particolare a progetti di formazione e sviluppo, venivano utilizzati per creare false opportunità lavorative all'interno di enti di formazione. I beneficiari di queste promozioni e assunzioni erano spesso legati ai politici del movimento Via, fondato dallo stesso Papania, in cambio di un sostegno elettorale diretto. Questa pratica ha portato non solo a distorsioni nelle dinamiche del mercato del lavoro locale, ma anche a uno spreco di risorse pubbliche destinate allo sviluppo economico della regione.

Nel corso delle perquisizioni e degli arresti, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore di 4,5 milioni di euro, ritenuti provento della frode. Gli investigatori continuano a indagare su altre possibili ramificazioni della rete, che potrebbe coinvolgere ulteriori figure politiche e imprenditoriali locali.

Le accuse rivolte agli indagati comprendono associazione a delinquere, corruzione, abuso d'ufficio e truffa ai danni dell'Unione Europea.

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