La BCE riduce i tassi di interesse di 25 punti base
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base. Questo intervento è stato in parte motivato dai dati pubblicati da Eurostat, che hanno mostrato un'inflazione scesa all'1,7% nel mese di settembre, rispetto al 2,2% di agosto. Con il nuovo provvedimento, il tasso sui depositi presso la BCE scenderà al 3,25%, mentre i tassi per le operazioni di rifinanziamento principale e marginale saranno rispettivamente fissati al 3,40% e al 3,65%, con efficacia dal 23 ottobre.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha commentato che la decisione è stata presa alla luce di una revisione delle prospettive inflazionistiche e della dinamica economica. La BCE ha evidenziato che il processo di disinflazione è in corso e che le condizioni di finanziamento rimangono restrittive. Nonostante la previsione di un aumento temporaneo dell'inflazione nei prossimi mesi, si attende un ritorno all'obiettivo del 2% entro la fine del 2025. Lagarde ha inoltre sottolineato che le decisioni future saranno basate sui dati economici e che non c'è un percorso predefinito.
L'impatto del taglio dei tassi è significativo per i mutui e i prestiti. Secondo l'Unione Nazionale Consumatori (UNC), questo cambiamento porterà a un risparmio medio di circa 18 euro al mese per i mutui a tasso variabile, che si traduce in un risparmio annuale di 216 euro. La riduzione dei tassi favorisce anche coloro che intendono acquistare una casa, poiché i mutui diventeranno più accessibili. Anche il Codacons ha confermato che le famiglie con mutui a tasso variabile beneficeranno di un risparmio compreso tra 13 e 30 euro al mese, a seconda dell'importo e della durata del finanziamento.
L'istituto prevede di mantenere i tassi bassi per un periodo prolungato al fine di sostenere l'economia europea. L'azione della BCE è un tentativo di bilanciare la necessità di stimolare la crescita economica con il controllo dell'inflazione. Con ulteriori riunioni programmate per ottobre e dicembre, i membri della BCE stanno mantenendo aperte le possibilità per future manovre monetarie, basandosi sulle evoluzioni dei dati economici.
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