Secondo i dati raccolti da Bankitalia nell'indagine sui bilanci delle famiglie italiane del 2022, il reddito medio dei lavoratori autonomi ha registrato una crescita significativamente più elevata rispetto a quello dei dipendenti. Tra il 2020 e il 2022, i lavoratori indipendenti, inclusi liberi professionisti, imprenditori e gestori di società , hanno visto il loro reddito medio aumentare del 2,8% in termini reali. Questo incremento è oltre tre volte superiore rispetto a quello delle famiglie dei lavoratori dipendenti, il cui reddito medio è cresciuto solo dello 0,8%.
Le famiglie che dipendono maggiormente dalle pensioni hanno invece subito una diminuzione del reddito medio, con un calo del 2,6%. Ancora più drastico è stato il calo per i nuclei familiari che dipendono da altri trasferimenti, che hanno registrato una contrazione del 15,4%.
Una delle cause principali dell'aumento dei redditi dei lavoratori autonomi è la loro maggiore capacità di adeguare i compensi all'inflazione, che nel 2022 ha raggiunto livelli elevati. Anche il patrimonio delle famiglie italiane ha registrato variazioni importanti nel periodo considerato. In particolare, la ricchezza media netta è aumentata dell'1,8% tra il 2020 e il 2022, con una netta disparità tra le diverse categorie di percettori di reddito. La ricchezza media pro capite delle famiglie dei lavoratori indipendenti ha superato i 300.000 euro, contro i circa 100.000 euro delle famiglie dei dipendenti e gli oltre 150.000 euro delle famiglie dei pensionati.
Lo studio si basa su interviste condotte tra gennaio e dicembre 2023, su un campione di circa 9.600 famiglie. Complessivamente, il reddito medio delle famiglie italiane è cresciuto dell'1,4% tra il 2020 e il 2022, ma nello stesso periodo è aumentata la concentrazione dei redditi. Il 10% delle famiglie più ricche percepisce quasi il 30% del totale dei redditi equivalenti, mentre il 10% delle famiglie più povere ne percepisce appena il 2%.
Anche la distribuzione della ricchezza riflette forti disuguaglianze: il 10% più ricco delle famiglie detiene il 52% della ricchezza netta, mentre il 50% meno abbiente ne possiede solo il 9%, in linea con la situazione del 2020.