Testa a testa tra Harris e Trump nei sette stati chiave delle elezioni USA
A due settimane dall'Election Day del 2024, la corsa presidenziale tra Kamala Harris e Donald Trump è estremamente serrata nei sette stati chiave che decideranno il prossimo presidente degli Stati Uniti. Secondo un sondaggio condotto dal *Washington Post-Schar School*, entrambi i candidati sono in una situazione di quasi perfetta parità, con vantaggi minimi e margini di errore che non permettono di definire con sicurezza chi sia in testa.
Trump è avanti in Arizona con il 49% dei consensi contro il 46% di Harris e in North Carolina con il 50% contro il 47%. Dall'altro lato, Harris registra un vantaggio in Georgia (51% contro il 47%), Michigan (49% contro il 47%), Pennsylvania (49% contro il 47%) e Wisconsin (50% contro il 47%). In Nevada, entrambi i candidati sono bloccati in una situazione di perfetta parità, con il 48% ciascuno. Il margine di errore varia tra il 3,9% e il 5%, rendendo il risultato ancora più incerto.
Le questioni principali che guidano il voto vedono Trump in testa per economia e immigrazione, mentre Harris raccoglie maggiore consenso su temi come il clima, i diritti sull'aborto e la lotta alla criminalità. In un contesto sempre più acceso, Harris ha risposto a un'offesa di Trump, che l'ha definita con parole volgari durante un comizio. In un'intervista, la vicepresidente ha ribadito che il ruolo di presidente richiede uno standard elevato di comportamento, sia a livello nazionale che internazionale.
La partecipazione al voto anticipato continua ad aumentare. La Georgia ha già superato il milione di voti, rappresentando circa il 14% degli elettori registrati. Anche la North Carolina ha raggiunto oltre un milione di voti, con una stragrande maggioranza espressa nei seggi per il voto anticipato. Altri stati chiave stanno registrando numeri simili, con un'affluenza che continua a crescere man mano che si avvicina la data del 5 novembre.
Un altro sondaggio di *NBC News* ha rilevato che il 52% degli elettori americani intende votare in anticipo, sia per posta che di persona, una cifra record se si esclude il 2020, anno segnato dalla pandemia di COVID-19. Nel 2016, solo il 41% degli elettori aveva espresso la stessa intenzione. Tra gli elettori democratici, Harris ha un vantaggio di 17 punti tra coloro che intendono votare in anticipo, mentre Trump è in testa di 21 punti tra chi preferisce votare il giorno dell'elezione.
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