Manovra 2025: Sanità, Bonus e Bitcoin tra le principali proposte di modifica in arrivo alla Camera

La Manovra 2025, attesa oggi alla Camera, continua a generare dibattito su vari fronti, tra cui sanità, bonus edilizi e Bitcoin. Le proposte di modifica già presentate riflettono un'attenzione particolare alla famiglia e alla salute pubblica, con posizioni divergenti sia all'interno della maggioranza che tra le opposizioni.

In ambito sanitario, la legge di bilancio prevede un aumento del Fondo Sanitario Nazionale fino a 136,48 miliardi di euro nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Nonostante queste cifre record, l'opposizione, guidata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, critica il governo, ritenendo che gli investimenti non siano sufficienti a coprire le necessità del sistema sanitario, soprattutto in un periodo di carenza di personale e con il problema delle lunghe liste d'attesa. Parallelamente, i sindacati si stanno mobilitando: la CGIL, rappresentata da Maurizio Landini, ha richiesto uno sciopero generale per protestare contro la manovra, chiedendo maggiori risorse per lavoratori e sanità.

manovra 2025

Sul fronte della famiglia, il disegno di legge introduce un'estensione del congedo parentale di un mese all'80% dell'indennità. Il Partito Democratico sta spingendo per ulteriori miglioramenti, come l'aumento della durata del congedo fino a cinque mesi. Al centro dell'attenzione ci sono anche i bonus per l'edilizia e i sostegni al reddito, con il Movimento 5 Stelle che cerca di riproporre misure come il reddito di cittadinanza e il bonus edilizio.

Un altro tema di discussione è rappresentato dai Bitcoin. La Lega, attraverso il deputato Giulio Centemero, ha presentato un emendamento per evitare l'aumento della tassazione al 42% sulle plusvalenze derivanti dai Bitcoin, paventando il rischio di una fuga degli investitori tecnologici dal Paese, inclusa la figura di Elon Musk.

Sul piano dell'iter parlamentare, il governo sembra voler evitare lo schema "zero emendamenti" adottato lo scorso anno, che causò rinvii e tensioni in Commissione Bilancio. Si punta invece a un esame rapido ed efficiente, con l'invito a limitare le proposte di modifica, sia per la manovra che per il decreto fiscale collegato, che inizierà il suo percorso al Senato.

Nonostante la volontà di accelerare i tempi, l’esame della manovra si preannuncia complesso, con il Parlamento che dovrà confrontarsi con i limiti della "dote" finanziaria a disposizione, non ancora ufficialmente comunicata, e cercare un compromesso che eviti il rischio di ricorrere all'esercizio provvisorio dopo la scadenza del 31 dicembre.

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