Sanità: Tempi d’attesa sempre più lunghi per visite ed esami, in aumento le segnalazioni dei cittadini

La situazione delle liste d'attesa nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) continua a peggiorare, come emerso dal terzo Rapporto civico sulla salute presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva. I dati raccolti nel 2023 attraverso 24.043 segnalazioni, in aumento rispetto all'anno precedente, mostrano come i tempi per prenotare visite ed esami siano diventati sempre più lunghi. Tra le segnalazioni, spiccano casi eclatanti: 468 giorni per una visita oculistica programmabile, 480 giorni per una visita di controllo oncologica e 526 giorni per un ecodoppler.

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I cittadini lamentano, inoltre, difficoltà nell'accesso alle cure primarie, con il 14,2% delle segnalazioni legate ai medici di famiglia o pediatri di libera scelta. Quasi la metà delle lamentele riguarda la scarsa disponibilità di tempo e la qualità delle informazioni fornite. Un altro problema segnalato riguarda l’assistenza sanitaria di prossimità, con il 11,1% delle segnalazioni legate alla carenza di strutture territoriali adeguate per una presa in carico efficace dei pazienti.

Nonostante gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la Riforma dell’assistenza territoriale (DM 77/2022), i cittadini continuano a percepire l’assistenza sanitaria come sempre più distante dai loro bisogni. Le criticità colpiscono in particolare gli ospedali, con il 13,3% delle segnalazioni riguardanti l’assistenza ospedaliera, soprattutto nelle aree di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso, dove le attese sono spesso lunghe e il sovraffollamento è all'ordine del giorno.

La rinuncia alle prestazioni sanitarie è un fenomeno in crescita: il 7,6% della popolazione nel 2023 ha rinunciato a cure o esami, in aumento rispetto al 7% del 2022. Tra i fattori che causano questa rinuncia ci sono i lunghi tempi d’attesa e le difficoltà economiche. In particolare, le persone anziane e le donne sono le categorie più colpite, con il 9% delle donne che ha rinunciato a cure contro il 6,2% degli uomini.

Il governo sta cercando di affrontare queste problematiche con nuove misure. Un recente decreto ha stabilito l’estensione degli orari per visite ed esami diagnostici anche nel fine settimana, nel tentativo di smaltire le liste d’attesa. A partire dal 2025, sarà eliminato il tetto di spesa per il personale sanitario, con l’obiettivo di garantire un maggior numero di assunzioni e migliorare l’efficienza del sistema. Tuttavia, nonostante queste misure, i cittadini continuano a evidenziare gravi carenze, soprattutto in alcune aree del Paese dove l’accesso ai servizi di emergenza entro i 30 minuti previsti risulta ancora difficile.

Sciopero 13 dicembre 2024: stop a trasporti, scuola e sanità in tutta Italia - Lo sciopero generale indetto per oggi, 13 dicembre 2024, blocca numerosi servizi essenziali in Italia. Trasporti pubblici, scuola e sanità sono i settori maggiormente coinvolti, con disagi significativi per i cittadini. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva ridotto lo sciopero a 4 ore tramite un’ordinanza, ma il Tar del Lazio ha annullato tale misura, ripristinando la durata di 24 ore.

Oltre 75 premi Nobel contro la nomina di Robert Kennedy Jr alla sanità USA - Oltre 75 premi Nobel hanno inviato una lettera al Senato degli Stati Uniti esortando a non confermare la nomina di Robert F. Kennedy Jr. come Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, proposta dal presidente eletto Donald Trump. I firmatari, tra cui Drew Weissman, Nobel per la Medicina nel 2023 per il suo contributo allo sviluppo dei vaccini a mRNA, esprimono preoccupazione per la "mancanza di credenziali o esperienza rilevante" di Kennedy nel campo medico e scientifico.

Manovra 2025: la maggioranza concorda su modifiche per imprese, famiglie e sanità - Oggi, a Palazzo Chigi, si è tenuto un vertice di maggioranza sulla manovra finanziaria, presieduto dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la partecipazione dei Vice Presidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, del leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e del Viceministro Maurizio Leo.