La lite scoppiata a giugno tra il regista Paolo Virzì e la sua ex moglie, l'attrice Micaela Ramazzotti, in un ristorante di Roma, ha visto la sua conclusione con la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Roma. Entrambi hanno ritirato le querele, dopo aver inizialmente denunciato episodi di violenza e aggressioni incrociate.
L'incontro casuale tra i due ex coniugi era avvenuto in un ristorante in Piazza Albania. Ramazzotti si trovava a un tavolo con il nuovo compagno, Claudio Pallitto, mentre Virzì era insieme alla figlia Ottavia, avuta da una relazione precedente, e il loro figlio minore. La situazione è degenerata rapidamente quando, secondo quanto riferito da Ramazzotti, la figlia di Virzì avrebbe iniziato a filmarla con il cellulare, mentre il regista la insultava pesantemente. Ramazzotti ha raccontato di aver preso il telefono di Ottavia, causando un alterco in cui sarebbe stata graffiata e trattenuta fisicamente. Dall'altra parte, Virzì ha invece sostenuto che fosse stata Ramazzotti ad aggredire fisicamente Ottavia nel tentativo di sottrarle il cellulare, inseguendola e terrorizzandola.
I carabinieri erano intervenuti sul posto per sedare la lite, e da lì erano scattate le reciproche denunce. Nei mesi successivi, Virzì è stato il primo a ritirare la querela, seguito poi da Ramazzotti, la quale ha deciso di non opporsi alla decisione della Procura e di proteggere la serenità familiare. Il suo avvocato ha sottolineato che la scelta è stata fatta per garantire un ambiente sereno ai figli della coppia, cercando di preservare la loro tranquillità durante questo periodo delicato.
La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso, ponendo fine all'indagine iniziata per le presunte lesioni tra le parti coinvolte. Con il ritiro delle querele, si conclude un capitolo difficile per la coppia, una delle più iconiche del cinema italiano, che si era separata definitivamente nel 2023 dopo diversi anni di relazione e la nascita di due figli.
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