Giulia Tramontano: Impagnatiello capace di intendere e volere, narcisista e psicopatico

Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi, è stato dichiarato capace di intendere e volere al momento del crimine. Questa è la conclusione della perizia psichiatrica commissionata dalla Corte d’Assise di Milano, che ha esaminato l'imputato per accertare eventuali disturbi mentali. Gli psichiatri incaricati non hanno riscontrato condizioni tali da giustificare un vizio totale o parziale di mente, sottolineando come Impagnatiello fosse pienamente consapevole delle sue azioni.

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Il delitto, avvenuto a Senago il 27 maggio 2023, ha scosso profondamente l'opinione pubblica. Secondo le ricostruzioni, Impagnatiello ha agito per proteggere il proprio "stile di vita", eliminando quello che vedeva come un ostacolo: la fidanzata Giulia e il figlio che portava in grembo. Nei colloqui con gli psichiatri, Impagnatiello ha descritto la sua relazione con Giulia come un "vanto", così come la sua relazione extraconiugale con una collega londinese, definita anch'essa un "vanto". Questo concetto è stato centrale nel suo modo di interpretare le relazioni, con le due donne viste come "pedine" su una scacchiera.

Gli esperti hanno evidenziato tratti di narcisismo e psicopatia nella personalità dell'imputato. Questi tratti non costituiscono una patologia, ma riflettono il modo in cui Impagnatiello si relazionava con il mondo. In particolare, la sua capacità di manipolare gli altri e il suo tentativo di mantenere il controllo sugli incontri con gli psichiatri hanno confermato questo quadro. Impagnatiello ha cercato di gestire le interazioni in modo calcolato, selezionando attentamente le risposte per ottenere un risultato favorevole. Questo atteggiamento di "gestione" è stato evidente durante i quattro colloqui effettuati.

Nonostante i suoi sforzi per apparire diverso rispetto al passato, gli psichiatri hanno escluso che Impagnatiello soffrisse di una patologia psichiatrica grave. È emerso invece un quadro di personalità fredda, distante dalle emozioni e incapace di provare empatia. Gli esperti hanno rilevato tratti di "alessitimia", un disturbo che compromette la capacità di identificare e gestire le emozioni. Questo tipo di personalità, spesso associata a un "analfabetismo emotivo", lo rende incapace di comprendere pienamente le proprie emozioni o quelle degli altri.

La perizia psichiatrica verrà discussa in aula, ma già dalle prime conclusioni appare chiaro che Impagnatiello non potrà contare su attenuanti legate a problemi mentali. Le sue azioni sono state lucide, anche se dettate da una visione distorta delle relazioni umane e del proprio ruolo in esse. Il processo continuerà a esaminare nel dettaglio le motivazioni dietro il gesto, ma per ora la Corte ha confermato la piena capacità di intendere e volere dell'imputato.

Omicidio Giulia Tramontano: Impagnatiello condannato all'ergastolo con isolamento diurno di tre mesi - Alessandro Impagnatiello è stato condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, per l'omicidio pluriaggravato della compagna Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago, Milano. La sentenza è stata pronunciata il 25 novembre 2024, in coincidenza con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Omicidio di Giulia Tramontano: dalla scomparsa alla sentenza di Alessandro Impagnatiello - Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre 2024, è attesa la sentenza nel processo contro Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese.

Omicidio Giulia Tramontano: periti confermano la capacità di intendere e volere di Alessandro Impagnatiello - Il caso di Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta del loro figlio, ha visto oggi un importante sviluppo. La perizia psichiatrica richiesta dalla Corte d'Assise di Milano ha stabilito che Impagnatiello era pienamente capace di intendere e di volere al momento del delitto, avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago, alle porte di Milano.