Capri: il sindaco chiede di contingentare gli arrivi per salvaguardare l'isola

Capri sta affrontando una crisi dovuta all'overtourism, con il numero di turisti che supera di gran lunga la capacità dell'isola di gestirli. L'ultimo sabato ha registrato oltre 31.000 sbarchi, una situazione insostenibile per una località con una popolazione di circa 14.000 residenti e servizi pensati per gestire non più di 15.000 persone al giorno.

Il sindaco di Capri, Paolo Falco, ha chiarito che, pur non essendo favorevole a un sistema di "numero chiuso" per l'isola, non è accettabile continuare a ricevere un flusso così elevato di visitatori. Ha proposto l'introduzione di una legge nazionale che dia ai sindaci delle isole e delle zone costiere maggiori poteri per regolamentare gli accessi, inclusi gli orari degli approdi turistici. Al momento, un'ordinanza del 1999 stabilisce un intervallo di 10 minuti tra gli sbarchi di navi e aliscafi, ma si propone di allungare l'intervallo a 20 minuti per ridurre la pressione sui porti e i servizi pubblici.

La questione principale riguarda l'insufficienza delle infrastrutture, come il porto di Marina Grande, dove gli sbarchi avvengono prevalentemente nelle stesse ore del mattino. Questo porta a congestioni tra le 10 e le 16, quando migliaia di turisti si riversano nelle aree principali dell'isola, rendendo difficile anche per gli stessi visitatori godere delle bellezze naturali del luogo. Inoltre, i servizi essenziali, come l'ospedale e i mezzi di trasporto pubblico, non sono in grado di reggere un afflusso così massiccio.

Le compagnie di navigazione sono invitate a rivedere i loro orari per distribuire gli arrivi nell'arco della giornata. Il sindaco ha dichiarato che, sebbene l'idea di limitare il numero di turisti possa sembrare impopolare tra alcuni operatori commerciali, è necessario preservare l'equilibrio tra sostenibilità e turismo.

Capri non è sola in questa battaglia. Durante un recente incontro, altri sindaci di località turistiche italiane hanno discusso dell'overtourism e hanno chiesto una normativa che riconosca le specificità di questi territori, permettendo loro di intervenire in modo più incisivo sulla gestione dei flussi turistici e della sicurezza.