Scontri a Pisa: indagati poliziotti e studenti per il corteo Pro Palestina

La Procura di Pisa ha avviato indagini in seguito agli scontri avvenuti il 23 febbraio durante una manifestazione pro Palestina, che ha coinvolto circa 50 studenti delle scuole superiori e le forze dell'ordine. Una decina di poliziotti sono stati iscritti nel registro degli indagati con accuse che includono eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose. Gli agenti, provenienti anche dal reparto mobile di Firenze, erano in servizio per garantire l’ordine pubblico durante il corteo.

scontri pisa

Secondo fonti sindacali, le cariche della polizia sarebbero avvenute per impedire al gruppo di manifestanti di raggiungere la centrale piazza dei Cavalieri. Gli scontri hanno portato al ferimento di 15 persone, tra cui 11 minorenni, tutti refertati in ospedale per contusioni causate da manganellate. Anche due poliziotti hanno riportato ferite e sono stati curati al pronto soccorso. Dopo gli eventi, alcuni poliziotti si sono autoidentificati e hanno informato la Procura.

Le indagini, delegate al Servizio Centrale Operativo (SCO) e alla Digos, mirano a chiarire le responsabilità degli agenti coinvolti. Tra gli indagati vi sarebbero anche alcuni studenti, ma al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli su eventuali provvedimenti a loro carico.

La vicenda ha sollevato un acceso dibattito pubblico, con critiche alla condotta delle forze dell'ordine e solidarietà espressa nei loro confronti da esponenti politici. In parallelo, i genitori dei minori feriti hanno avviato azioni legali contro la polizia, con l’intenzione di intraprendere una causa collettiva per chiedere giustizia per quanto accaduto.

Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha dichiarato che l’argomento sarà trattato in consiglio comunale, esprimendo l’importanza di un dialogo costruttivo con i giovani della città.

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