Giorgia Meloni Rassicura Sull'Accordo Migranti Italia-Albania: Nessun Smontaggio
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riaffermato il suo impegno a mantenere il protocollo migratorio tra Italia e Albania, nonostante le recenti contestazioni e la decisione del Tribunale di Roma che ha sospeso il trattenimento dei migranti in Albania. Durante un evento per l'80° anniversario del quotidiano "Il Tempo", la premier ha definito la sentenza "irragionevole" e ha evidenziato che il protocollo rappresenta un modello efficace per affrontare l'emergenza migratoria.
Meloni ha illustrato l'accordo come una strategia per gestire i flussi migratori in conformità con le normative italiane ed europee. Ha sottolineato che l'intesa è stata pensata per risolvere una questione complessa legata all'immigrazione e ha criticato le accuse di danno erariale sollevate dai partiti di opposizione, paragonando le attuali critiche a misure precedenti, come il superbonus.
In risposta al blocco dei trasferimenti dei migranti, Meloni ha confermato l'intenzione del governo italiano di continuare a finanziare le strutture necessarie in Albania, enfatizzando l'importanza di un approccio equilibrato e rispettoso dei diritti umani nella gestione dei migranti. Recentemente, il Tribunale di Roma ha stabilito che i migranti trasferiti in Albania, provenienti da paesi considerati non sicuri come Egitto e Bangladesh, dovrebbero essere riportati in Italia.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato la situazione, affermando che la sentenza della Corte di giustizia europea non è stata ben compresa dai giudici italiani. Ha aggiunto che la nuova normativa sui Paesi sicuri è ora parte della legge e che i giudici non possono disapplicarla. Questo provvedimento ha rimosso alcuni paesi dalla lista dei "sicuri", evidenziando una revisione periodica dell'elenco stesso.
Il governo italiano sta cercando di implementare le misure previste dall'accordo con l'Albania per esternalizzare la gestione dei migranti, nonostante le sfide legali e politiche. La questione rimane aperta e i prossimi sviluppi saranno monitorati con attenzione, poiché il governo si prepara a rispondere alle nuove direttive europee sulla migrazione e sull'asilo.
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