Polemiche su Frassinetti: le dichiarazioni infuocate sulla storia
Il sottosegretario all'Istruzione, Paola Frassinetti, esponente di Fratelli d'Italia, è al centro di una controversia dopo aver condiviso un commento sul suo profilo Facebook privato. Nel post, ha evocato il "fascismo immenso e rosso", citando lo scrittore francese Robert Brasillach, noto per le sue posizioni controversie e per il collaborazionismo con il Terzo Reich. Le reazioni non si sono fatte attendere, con il Partito Democratico (Pd) e Alleanza Verde e Sinistra (Avs) che hanno chiesto le dimissioni della sottosegretaria.
L'episodio è avvenuto lunedì 28 ottobre, giorno in cui Frassinetti ha pubblicato un'immagine storica del derby di calcio tra Milan e Inter del 1984, in cui Hateley supera il difensore Collovati. In risposta a un commento di un utente che evocava un altro 28 ottobre, Frassinetti ha risposto con la citazione di Brasillach, scatenando così le polemiche. Interpellata dall'agenzia Adnkronos, la sottosegretaria ha spiegato che il suo post era esclusivamente calcistico e che la citazione era destinata a essere una battuta, che ora riconosce come "probabilmente infelice".
Frassinetti ha sottolineato di non aver festeggiato alcun anniversario legato alla Marcia su Roma, bensì di aver semplicemente ricordato un gol significativo nel contesto di un derby calcistico. "Mi sembra che sia una tempesta in un bicchiere d'acqua", ha dichiarato, chiedendo scusa a chi si fosse sentito offeso, senza però voler esaltare l'autore della citazione, di cui riconosce la controversa reputazione.
Le critiche da parte dell'opposizione sono state dure. Il senatore del Pd, Dario Parrini, ha espresso la sua contrarietà su X, affermando che non è accettabile per un sottosegretario inneggiare a figure storiche che hanno sostenuto il nazismo. Allo stesso modo, la capogruppo di Avs, Luana Zanella, ha chiesto a Frassinetti di dimettersi, ritenendo le sue affermazioni inaccettabili per una persona in un ruolo governativo.
Frassinetti, in carica come sottosegretario al Ministero dell'Istruzione e del Merito da due anni, si trova ora a dover gestire le conseguenze di questo episodio, che ha riacceso il dibattito sull'interpretazione della storia e sull'idoneità di chi ricopre ruoli pubblici significativi.
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