Muore a 14 anni per shock anafilattico: tragedia per una turista inglese a Roma
Una vacanza a Roma si è trasformata in tragedia per una ragazza inglese di 14 anni, morta lo scorso 24 ottobre a causa di uno shock anafilattico dopo aver cenato con i genitori in un ristorante del quartiere Gianicolense. La giovane, allergica alle arachidi, aveva consumato un dolce contenente tracce di frutta secca, che avrebbe scatenato la reazione letale. La ragazza si è sentita male poco dopo essere rientrata in albergo con la famiglia, e, nonostante la corsa all'ospedale San Camillo e i tentativi di rianimazione, è deceduta poco dopo.
La famiglia ha dichiarato di aver informato il personale del ristorante dell'allergia della ragazza, affermando che i camerieri ne fossero al corrente. Le indagini sono condotte dal Commissariato di Monteverde con il supporto della Asl Roma 3, che sta analizzando i campioni di cibo prelevati nel locale per verificare l'effettiva presenza di allergeni non segnalati.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, cercando di capire se vi siano responsabilità da parte del ristorante per la mancata gestione dell’allergia. Le autorità stanno ascoltando i dipendenti del locale e i testimoni presenti, tentando di stabilire se il messaggio dei genitori sia stato compreso correttamente o se vi siano stati fraintendimenti linguistici, dato che la famiglia è di origine inglese. Anche la polizia britannica ha mostrato interesse per il caso e potrebbe collaborare per chiarire ulteriori dettagli.
Graziano Mega muore a Ferrara dopo l’assunzione di farmaci contro l’influenza: ipotesi shock anafilattico - Graziano Mega, un giovane studente e lavoratore di 29 anni originario di Sannicola, in provincia di Lecce, è deceduto dopo aver assunto farmaci da banco per alleviare i sintomi influenzali. Secondo le prime ricostruzioni, Graziano soffriva di un forte mal di gola e febbre, probabilmente a causa del freddo degli ultimi giorni.
Shock anafilattico - via libera Ema a primo spray nasale di adrenalina - Per ragioni etiche e pratiche - spiega l'Ema - non è stato possibile condurre studi clinici controllati sull'efficacia di Eurneffy in persone con una grave reazione allergica in corso, ma sono disponibili ampie informazioni sull'uso dell'adrenalina contro l'allergia grave e la sostanza rappresenta attualmente il trattamento standard per l'anafilassi.