Matteo Salvini ha espresso un duro giudizio su una parte della magistratura italiana, dopo che il Tribunale di Bologna ha bloccato temporaneamente il trasferimento di migranti in Albania, richiedendo un parere alla Corte di Giustizia Europea. Salvini ha descritto alcuni giudici come una minoranza che agirebbe contro gli interessi dell’Italia e degli italiani, sostenendo che tali magistrati "smontano di notte" ciò che il governo cerca di costruire per garantire la sicurezza. Durante le sue dichiarazioni, ha accusato alcuni giudici di orientarsi politicamente, suggerendo loro di abbandonare la toga e di entrare direttamente in politica.
L’accordo per trasferire migranti in Albania, firmato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama nel 2023, prevedeva la creazione di centri di trattenimento e rimpatrio per migranti egiziani e bengalesi. Tuttavia, l’opposizione italiana ha fortemente contestato questo accordo, descrivendolo come costoso e inefficace. Italia Viva e Movimento 5 Stelle hanno annunciato di voler denunciare il governo alla Corte dei Conti per i costi dell’operazione, stimati intorno ai 18.000 euro per ogni migrante trasferito. Inoltre, diversi esponenti dell’opposizione, tra cui il Partito Democratico e +Europa, hanno criticato la decisione, accusando il governo di violare le norme costituzionali in tema di diritti umani e libertà individuali.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito "abnorme" la sentenza del tribunale, sostenendo che la decisione di considerare un paese come "sicuro" spetta alla politica, non alla magistratura. Le parole di Nordio hanno suscitato preoccupazione all’interno dell'Associazione Nazionale Magistrati, il cui presidente, Giuseppe Santalucia, ha definito "senza precedenti" l’attacco alla magistratura, invitando al rispetto delle garanzie e dell'indipendenza dei giudici.
Salvini ha annunciato una mobilitazione della Lega contro le "toghe politicizzate", con iniziative pubbliche già programmate in tutto il paese per il 14 e 15 dicembre. Salvini ha anche collegato questa vicenda al processo Open Arms, suggerendo che una parte della magistratura potrebbe influenzare questioni rilevanti per la sicurezza nazionale, come le politiche migratorie.