Meloni contro Elkann: il no di Stellantis infiamma il Parlamento
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha criticato duramente John Elkann per la sua decisione di non partecipare a un'audizione richiesta dal Parlamento. Elkann ha comunicato la scelta tramite una lettera indirizzata al presidente della Commissione Attività produttive, Alberto Luigi Gusmeroli, dichiarandosi disponibile a un dialogo rispettoso ma preferendo il confronto con il governo anziché con il Parlamento. La scelta ha suscitato scontento tra le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, con Meloni che ha descritto l'assenza come una "mancanza di rispetto per il Parlamento".
Meloni ha sottolineato che la Repubblica Italiana è parlamentare e che un confronto con il Parlamento non esclude un eventuale tavolo con il governo. Ha anche evidenziato come Stellantis abbia ricevuto molto dal Paese, affermando che l'azienda dovrebbe essere aperta ad ascoltare le preoccupazioni e le proposte delle istituzioni italiane. Elkann ha risposto affermando di rispettare le istituzioni e di essere impegnato nella transizione industriale del gruppo verso il futuro, evidenziando il contributo continuo di Stellantis nel campo dell’automotive e i numerosi investimenti effettuati in Italia, stimati a circa 2 miliardi di euro annui dal 2021.
In una recente conversazione telefonica con il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, Elkann ha ribadito che la risposta al Parlamento è stata formulata nel rispetto delle politiche industriali scelte dal governo. Elkann ha inoltre citato l'intervento del CEO Carlos Tavares l'11 ottobre, ritenendo che avesse già affrontato le principali questioni, come confermato anche dai sindacati.
Dure reazioni sono arrivate anche dai leader dell'opposizione. Elly Schlein del PD ha condannato l’atteggiamento di Elkann, mentre Carlo Calenda di Azione e Giuseppe Conte hanno evidenziato il bisogno di un confronto più trasparente e di un piano industriale concreto per garantire lo sviluppo del settore in Italia. I rappresentanti delle forze politiche chiedono ora maggiore responsabilità a Stellantis, considerata una delle realtà industriali più rilevanti del Paese.
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