Escherichia coli in hamburger McDonald's: 90 casi negli USA, collegamento con cipolle Taylor Farms

Negli Stati Uniti, un’epidemia di Escherichia coli ha colpito diverse persone che hanno consumato hamburger di McDonald's, raggiungendo i 90 casi confermati in 13 stati con 27 ricoveri e un decesso, secondo l'ultimo bollettino dei CDC. Dopo indagini approfondite, i Centers for Disease Control and Prevention hanno individuato come probabile origine dell'infezione le cipolle fresche affettate distribuite da Taylor Farms e utilizzate nei Quarter Pounders e in altri panini venduti nella catena.

Le infezioni sono state segnalate dal 27 settembre al 16 ottobre 2024. I casi si concentrano principalmente negli stati del Colorado, Iowa, Idaho, Kansas, Missouri, Montana, Nebraska, New Mexico, Nevada, Oklahoma, Utah e Wyoming. Le cipolle sono state ritirate dagli stessi punti vendita e dagli altri distributori coinvolti, in coordinamento con la Food and Drug Administration (FDA) e il USDA (Food Safety and Inspection Service), e McDonald's ha sospeso temporaneamente l'uso di cipolle affettate in queste aree per ridurre i rischi di esposizione.

Il CDC ha riportato che tra gli intervistati, la maggior parte delle persone infette ha consumato un hamburger da McDonald's contenente cipolle. Un esame dei campioni di carne utilizzati nei Quarter Pounders, condotto dal Dipartimento di Agricoltura del Colorado, non ha evidenziato tracce del batterio nella carne stessa, orientando le autorità a concentrarsi sulle cipolle fornite da Taylor Farms.

L'inchiesta ha portato la FDA a ispezionare il centro di lavorazione di Taylor Farms in Colorado e il produttore di cipolle nello stato di Washington. McDonald's ha adottato misure per rimuovere le cipolle potenzialmente contaminate dai propri ristoranti, e le autorità sanitarie ritengono che il rischio per il pubblico sia ormai molto basso, in quanto i prodotti sono stati ritirati e sanificati negli stabilimenti coinvolti.

Taylor Farms ha richiamato ufficialmente le cipolle distribuite, raccomandando ai ristoratori e agli operatori del settore di sospenderne l'uso e attuare una rigorosa sanificazione per evitare ogni contaminazione. I CDC invitano chiunque abbia mangiato nei ristoranti interessati e presenti sintomi tipici di un'infezione da E. coli, come dolori addominali, diarrea e vomito, a consultare un medico.

Escherichia coli, comunemente abbreviato come E. coli, è un batterio che vive normalmente nell'intestino di esseri umani e animali sani. Sebbene la maggior parte delle varianti di E. coli sia innocua e contribuisca a processi digestivi sani, alcuni ceppi possono causare gravi infezioni e intossicazioni alimentari.

I ceppi di E. coli patogeni, come E. coli O157:H7, producono potenti tossine che possono provocare sintomi quali diarrea sanguinolenta, dolori addominali, nausea e, in casi gravi, portare alla sindrome emolitico-uremica (SEU), una condizione che danneggia i reni e può essere letale, soprattutto per bambini e anziani. Le infezioni avvengono spesso tramite consumo di alimenti o acqua contaminati, in particolare carne cruda o poco cotta, latte non pastorizzato, verdure non lavate e prodotti freschi come cipolle o lattuga.

La prevenzione include una corretta cottura degli alimenti, il lavaggio accurato di frutta e verdura, e pratiche igieniche rigorose nella manipolazione e preparazione dei cibi. Le agenzie sanitarie, come i CDC negli Stati Uniti e l’EFSA in Europa, monitorano focolai e tracciabilità delle fonti per intervenire rapidamente in caso di contaminazione.

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