Trump cita in giudizio la CBS per 10 miliardi di dollari: accusa di manipolazione dell'intervista a Kamala Harris

L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avviato una causa legale contro l'emittente televisiva CBS, richiedendo un risarcimento di 10 miliardi di dollari. Secondo Trump, l'intervista alla vicepresidente Kamala Harris, trasmessa nel programma "60 Minutes" il 7 ottobre 2024, sarebbe stata manipolata per favorire la candidata democratica, configurando una presunta "interferenza elettorale".

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La causa è stata presentata presso il tribunale distrettuale di Amarillo, nel Texas settentrionale, sotto la giurisdizione del giudice Matthew Kacsmaryk, noto per precedenti sentenze favorevoli alla destra americana. Trump sostiene che la CBS dovrebbe perdere la licenza di trasmissione a causa della presunta distorsione dell'intervista.

In particolare, l'ex presidente contesta la differenza tra la risposta di Harris nel trailer promozionale e quella nell'intervista completa riguardo al conflitto tra Israele e Gaza. Nel trailer, Harris avrebbe fornito una risposta più prolissa e meno chiara, mentre nella versione finale la sua dichiarazione è stata sintetizzata in: "Non smetteremo di perseguire ciò che è necessario per gli Stati Uniti: essere chiari sulla nostra posizione riguardo alla necessità di porre fine a questa guerra".

Nel documento legale di 19 pagine, Trump accusa la CBS di "atti di interferenza partitica e illegale sugli elettori attraverso una distorsione maliziosa, ingannevole e sostanziale delle notizie". Afferma inoltre che il montaggio dell'intervista mirava a "confondere, ingannare e fuorviare il pubblico" e a "far pendere la bilancia a favore del Partito Democratico" in vista delle imminenti elezioni presidenziali del 2024.

Un portavoce della CBS ha dichiarato a The Hill che le accuse di Trump sono "completamente prive di fondamento" e che l'emittente difenderà vigorosamente la propria posizione.

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