Massimiliano Galletti, 59 anni, originario di San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, è morto a Kiev lunedì scorso in seguito alle ferite riportate un mese fa dopo essere stato colpito da schegge di un lanciagranate RPG. La figlia Aurora ha voluto ricordarlo con un messaggio pieno d'amore e orgoglio sui social: "Ciao papi, sei sempre stato il mio punto di riferimento, la persona sulla quale sapevo di poter sempre contare. Da bambina sognavo in futuro di avere un marito come te che mi hai sempre trattata da principessa, hai sempre trovato le parole giuste per confortarmi, anche quando non avevo voglia di sentirti eri lì per me. In questo momento che non ci sei, più che mai ho bisogno di te ma so che sei volato via da eroe, l'eroe che sei sempre stato per me e per tutte le persone che hai salvato in questi anni. Sono orgogliosa di te come padre ma soprattutto come uomo, sarai sempre nel mio cuore."
Galletti non era un combattente, ma un soccorritore volontario. Da anni era attivo nell'assistenza ai feriti sul fronte ucraino, lavorando come paramedico e collaborando con unità cinofile per portare soccorso a chi ne aveva bisogno. Due anni fa si era recato al confine tra Polonia e Ucraina per sostenere gli sfollati a seguito dell'intensificarsi del conflitto, mostrando un forte spirito di solidarietà e altruismo. Il suo impegno verso il prossimo è stato riconosciuto sia dai colleghi sia dalle persone che ha salvato nel corso degli anni.
La famiglia di Galletti è ora in attesa del nulla osta per riportare la sua salma in Italia. Carla Tiboni, l'avvocato della famiglia, ha dichiarato che sono in contatto costante con l’ambasciata italiana a Kiev per le procedure di rimpatrio. I familiari non avevano sue notizie dall'inizio di ottobre, e lo scorso 26 ottobre è stata presentata una denuncia presso la questura di San Benedetto. Solo il 28 ottobre è arrivata dall'Ucraina la tragica conferma del suo decesso.
Massimiliano Galletti era una figura di riferimento anche in Italia, dove si era distinto per il suo impegno durante le emergenze sismiche nelle Marche e in Abruzzo. Specializzato come guida per i cani molecolari, aveva dedicato la sua vita alla protezione degli altri, intervenendo in situazioni di emergenza con una competenza e una dedizione straordinarie.