Klaus Davi aggredito davanti alla moschea di Milano: Città fuori controllo
Il giornalista Klaus Davi è stato aggredito ieri pomeriggio davanti alla moschea di viale Jenner a Milano. Mentre stava conducendo interviste in strada sulle elezioni statunitensi e l'orientamento dell'opinione pubblica musulmana, è stato circondato da decine di persone che hanno tentato di sottrargli l'attrezzatura. Un referente della moschea ha cercato di prendere la telecamera utilizzata per le interviste. Davi ha rifiutato più volte di consegnare il materiale e si è rifugiato in un bar vicino. Un gruppo lo ha seguito all'interno del locale, continuando ad aggredirlo e insultarlo. Dopo alcuni minuti di tensione, tre agenti della questura di Milano sono intervenuti, prelevando il giornalista e portandolo via. L'auto di servizio della polizia è stata colpita da calci e pugni.
Davi ha dichiarato: "Milano è fuori controllo, ha subappaltato intere zone alla criminalità organizzata sia italiana che araba". Ha aggiunto che i giovani aggressori sono stati mandati da un capo cosca arabo e ha auspicato che si faccia luce sulle associazioni mafiose che gestiscono alcuni di questi centri culturali. Nonostante il pericolo corso, Davi ha affermato che continuerà con le sue inchieste finché non verranno presi provvedimenti seri.
Questo episodio segue un'aggressione simile avvenuta lo scorso giugno, quando Davi è stato vittima di sputi, spintoni e minacce fuori dallo stesso centro islamico. In quell'occasione, il giornalista stava realizzando interviste sui fatti del 7 ottobre e sulla guerra in Medio Oriente. Alcuni uomini lo hanno avvicinato, intimandogli di andarsene e insultandolo con epiteti antisemiti. Davi ha espresso preoccupazione per il tipo di cultura veicolata in questi contesti e per i rischi che corre la comunità ebraica.
L'aggressione ha suscitato reazioni politiche. Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco di Milano, ha espresso solidarietà a Davi, definendo l'episodio inaccettabile e sottolineando la pericolosità del clima intorno a quella moschea. Ha evidenziato la presenza di 12 moschee abusive a Milano, spesso frequentate da persone violente, e ha chiesto un presidio fisso delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza pubblica.
La questura di Milano ha preso atto dell'accaduto, pur non essendo stata presentata al momento alcuna denuncia. Davi ha precisato di non aver allertato le forze dell'ordine perché non vuole far pagare ai contribuenti il costo della sua sicurezza solo perché svolge il suo lavoro. Ha inoltre espresso sorpresa per il livello di aggressività e controllo territoriale riscontrato, sottolineando la necessità di una riflessione da parte dello Stato e della politica.
Klaus Davi aggredito a Milano davanti alla moschea di viale Jenner mentre svolgeva interviste - Il massmediologo e giornalista Klaus Davi ha denunciato di essere stato aggredito da alcuni frequentatori della moschea di viale Jenner a Milano. Secondo quanto riportato dallo stesso Davi, l'episodio è avvenuto mentre stava conducendo interviste e servizi sulle prossime elezioni americane e sull'orientamento del mondo islamico riguardo a questo tema.
Milano - reportage Klaus Davi: insulti a Netanyahu - Biden e Segre da musulmani - sono bastardi - Il reportage lungo quasi 30 minuti e girato in questi giorni da Klaus Davi tra i fedeli dei centri islamici di via Padova, via Maderna e viale Jenner mostra intolleranza e odio di molti cittadini milanesi di fede musulmana verso il popolo ebraico e il mondo occidentale in generale.
Klaus Davi aggredito davanti alla moschea a Milano - sputi e minacce - Lo Stato e la politica dovrebbero riflettere'' Ma non c’è stato verso e comunque ho rispettato la sua volontà di non parlare senza fare ingresso nella Moschea. Attualità - Spintoni, sputi e minacce nei riguardi di Klaus Davi che nella giornata di ieri si è recato nei pressi del Centro islamico di viale Jenner a Milano per realizzare alcune interviste ai passanti e ai frequentatori della Moschea.