Alluvione in Spagna: il bilancio sale a 211 morti, proseguono le ricerche dei dispersi
Le devastanti inondazioni che hanno colpito il sud-est della Spagna tra martedì e mercoledì hanno causato almeno 211 vittime, secondo l'ultimo aggiornamento fornito sabato dal primo ministro Pedro Sánchez. Le operazioni di soccorso nelle aree colpite hanno finora "localizzato e registrato 211 morti", ha dichiarato il capo del governo in un comunicato ufficiale, aggiungendo che le ricerche dei dispersi sono ancora in corso.
Il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, aveva precedentemente avvertito che "purtroppo avremo altri morti", sottolineando l'incertezza sul numero di persone scomparse, stimato intorno a 2.500, sebbene le autorità non abbiano ancora confermato cifre precise.
Sánchez ha evidenziato che "quello attuale è il più grande dispiegamento di forze armate realizzato in Spagna in tempo di pace", con 4.500 salvataggi effettuati e oltre 30.000 persone assistite. Tuttavia, ha riconosciuto che "queste cifre sono insufficienti perché sappiamo che gli aiuti tardano ad arrivare in molte località, perché ci sono ancora molti posti che è difficile raggiungere".
In risposta alla richiesta del presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, il governo ha deciso di schierare ulteriori 5.000 soldati: "Oggi 4.000 andranno a Valencia e domani vi arriveranno i restanti 1.000", ha annunciato Sánchez.
Il primo ministro ha descritto l'evento come "l'alluvione più grave che il nostro continente abbia vissuto finora in questo secolo", riconoscendo le "gravi carenze e comuni sepolti dal fango". Ha sottolineato la necessità di "sostenere l'amministrazione autonoma con risorse e supporto tecnico" e di "riflettere su come migliorare la distribuzione dei poteri in situazioni così estreme".
Un primo gruppo di 2.500 volontari è stato organizzato e assegnato a turni specifici, mentre la Generalitat ha invitato le migliaia di persone che si sono presentate questa mattina alla Città delle Arti a tornare nei prossimi giorni. Nonostante ciò, alcuni hanno deciso di proseguire autonomamente nell'assistenza.
È previsto l'arrivo di un convoglio straordinario di macchinari pesanti per accelerare le operazioni di pulizia e rimozione dei veicoli.
La ministra della Difesa, Margarita Robles, ha assicurato che "i militari sono in tutte le città dove ci sono stati danni". In un'intervista a Ondacero, riportata da Europa Press, ha sottolineato che "potrebbe non essere possibile raggiungere alcune zone specifiche perché è molto difficile, ma ci stiamo lavorando". Ha aggiunto che "è molto difficile raggiungere certi luoghi in certi momenti, non è facile, servono macchinari speciali", e che "ci vorrà tempo", pur assicurando che "i militari ci arriveranno".
Alla domanda sul numero di dispersi, Robles ha dichiarato che il ministero non dispone di informazioni precise al riguardo e che "non lo sappiamo".
A Catarroja, Picanya, Paiporta, Sedaví, Torrent, Utiel, Chiva, Alfafar e Massanassa sono stati allestiti punti di distribuzione nelle scuole, nei centri sportivi e nelle tende della Protezione Civile, mentre nel resto delle città sono in fase di attivazione.
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