Solo 51 ostaggi ancora vivi a Gaza: Israele valuta nuove strategie tra negoziati falliti e minacce di attacco
Secondo valutazioni dell'intelligence israeliana riportate dal quotidiano Israel Hayom, su 101 ostaggi presenti nella Striscia di Gaza, solo 51 sarebbero ancora in vita. Durante l'assalto del 7 ottobre 2023, Hamas ha rapito 215 persone in Israele; quasi la metà di loro sono state successivamente liberate attraverso accordi o operazioni delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Hamas ha dichiarato in più occasioni che alcuni ostaggi sono stati uccisi nei raid israeliani su Gaza.
Fonti israeliane citate da Ynet esprimono pessimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi. Secondo queste fonti, Hamas insiste sulla cessazione completa della guerra e non è disposto a negoziare accordi parziali, rendendo i negoziati complessi. I mediatori non hanno ancora fornito una risposta ufficiale, ma le possibilità di un accordo appaiono ridotte. Indipendentemente dall'esito delle imminenti elezioni negli Stati Uniti, Israele potrebbe subire pressioni per porre fine al conflitto a Gaza.
Una recente proposta di accordo prevede un mese di tregua in cambio della liberazione di 11-14 ostaggi, tra cui donne e anziani, oltre alla scarcerazione di detenuti palestinesi. Questa proposta è stata presentata ai mediatori del Qatar dal capo del Mossad, David Barnea, rientrato lunedì da Doha.
Nel frattempo, bombardieri americani a lungo raggio B-52 sono arrivati in Medio Oriente. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato su 'X' che i bombardieri strategici della base di Minot sono giunti nell'area di responsabilità del Centcom.
Israele ha individuato obiettivi da colpire in Iraq nel caso di ulteriori attacchi da parte delle milizie sciite filo-iraniane presenti nel Paese. Secondo il sito di notizie saudita Elaph, funzionari anonimi affermano che satelliti hanno monitorato il trasferimento di missili balistici e attrezzature dall'Iran al territorio iracheno, con l'obiettivo di utilizzarli in un imminente attacco contro Israele. Israele sta monitorando e identificando obiettivi appartenenti alle milizie sostenute dall'Iran, nonché obiettivi iracheni, e ha avvertito Baghdad di tenere a freno le milizie per impedire l'uso del territorio iracheno per lanciare attacchi.
Fonti irachene esprimono preoccupazione per l'utilizzo del territorio iracheno da parte dell'Iran per spostare i combattimenti lontano dal proprio territorio. Funzionari iraniani minacciano ulteriori attacchi contro Israele in risposta al raid israeliano del 26 ottobre, che ha preso di mira basi e strutture militari iraniane, causando, secondo Teheran, almeno cinque morti.
Gli attacchi di rappresaglia israeliani contro strutture militari iraniane sono avvenuti poche settimane dopo l'attacco iraniano del 1° ottobre, in cui Teheran ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele, uccidendo un palestinese in Cisgiordania. Ulteriori attacchi da entrambe le parti potrebbero estendere il conflitto in Medio Oriente, già scosso dalla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e dall'operazione terrestre israeliana in Libano, in un conflitto regionale più ampio, poco prima delle elezioni presidenziali statunitensi previste per martedì.
Un soldato israeliano è stato ucciso dall'esplosione di una granata nel nord della Striscia di Gaza. Le IDF hanno annunciato l'apertura di un'indagine sull'accaduto.
Fonti iraniane, citate dal quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, affermano che l'attacco pianificato dall'Iran contro Israele sarà "il più grande in termini di quantità e qualità finora" mai realizzato. Secondo queste fonti anonime, dopo l'attacco israeliano di fine ottobre, l'Iran ha iniziato a pianificare una risposta, con preparativi ormai quasi completati.
Hamas libera tre ostaggi israeliani, inclusa Arbel Yehud - Hamas ha rilasciato tre ostaggi israeliani. Tra questi, Arbel Yehud, cittadina israelo-tedesca di 29 anni, che era stata rapita durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Inizialmente prevista per il rilascio nel primo scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi, Yehud era stata sostituita all'ultimo momento con Emily Damari.
Gaza: Liberazione di ostaggi e ritorno degli sfollati a Nord - Arbel Yehoud, Agam Berger e un altro ostaggio non identificato saranno liberati giovedì, come annunciato dall'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Questo avviene nell'ambito della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Hamas ha fornito un elenco che dettaglia lo stato degli ostaggi, indicando quanti sono vivi e quanti deceduti, ma senza rivelare i nomi.
Israele: ritardato l'inizio della tregua a Gaza a causa del mancato elenco degli ostaggi da parte di Hamas - Alle 8:30 ora locale di oggi, 19 gennaio 2025, l'attesa tregua tra Israele e Hamas non è entrata in vigore come previsto. Il motivo del ritardo è la mancata consegna da parte di Hamas dell'elenco dei tre ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati oggi, come richiesto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.