Alluvione in Spagna: proteste contro re Felipe VI e Pedro Sánchez mentre l'allerta meteo persiste in Valencia e Catalogna

All'indomani delle proteste contro re Felipe VI e il premier Pedro Sánchez, la Spagna continua a fronteggiare una grave emergenza meteorologica. Le alluvioni hanno causato finora 217 vittime, colpendo duramente la regione di Valencia. L'allerta arancione persiste nella Comunità Valenciana e in Catalogna, dove sono previste piogge abbondanti. L'Agenzia meteorologica spagnola (AEMET) ha segnalato un "pericolo notevole" nelle zone costiere e nelle aree interne della Catalogna, con precipitazioni intense attese per gran parte della mattinata.

Per contenere i disagi, il Comune di Valencia ha imposto restrizioni al traffico dei camion, consentendone la circolazione solo di notte, tra le 22:00 e le 7:00, con eccezioni per i trasporti di beni di prima necessità. Inoltre, tutte le scuole della città rimarranno chiuse per l'intera giornata, come riportato da El País.

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La ministra della Salute, Mónica García, ha riferito che il suo dicastero tiene riunioni quotidiane per affrontare la sorveglianza, la prevenzione e il controllo dei rischi per la salute pubblica, temi sui quali cinque gruppi stanno lavorando in coordinamento. In un messaggio su X, la ministra ha spiegato che diverse équipe stanno lavorando sui protocolli necessari per la diagnosi e la rilevazione precoce e che il Centro di coordinamento degli allarmi e delle emergenze sanitarie (CCAES) e l'Istituto di salute Carlos III sono stati mobilitati in previsione dei problemi di salute pubblica che potrebbero derivare dalla catastrofe causata dalla DANA.

A Paiporta, uno dei comuni più colpiti dall'alluvione nella regione di Valencia, re Felipe VI e il premier Pedro Sánchez sono stati accolti da proteste accese. I cittadini, visibilmente esasperati, hanno lanciato fango contro il re e accusato Sánchez di aver sottostimato l'allarme e ritardato i soccorsi. Di fronte alla crescente tensione, Sánchez ha deciso di interrompere la visita, mentre re Felipe ha proseguito, cercando di dialogare con la popolazione nonostante le forti contestazioni. Protetto da un rigido cordone di sicurezza, il re ha espresso solidarietà e ascoltato le testimonianze dei residenti colpiti. La regina Letizia, presente all'incontro, ha abbracciato alcune donne e si è commossa di fronte alla disperazione della folla.

Durante la protesta, trasmessa dall'emittente RTVE, si è verificato uno scontro tra manifestanti e forze dell'ordine, con un uomo ferito alla testa. Sánchez, dopo l'incontro con il Centro di Coordinamento Operativo Integrato (CECOPI), ha ringraziato i volontari per il loro impegno e ha condannato gli atti di violenza, definendo i responsabili "persone violente assolutamente marginali".

Il bilancio delle vittime è destinato purtroppo ad aggravarsi. I soccorritori stanno arrivando in zone finora sommerse dall'acqua. Preoccupa la situazione in un parcheggio del centro commerciale Bonaire ad Aldaya, non lontano da Valencia. Sarebbero state individuate decine di cadaveri nel parking sotterraneo da 5.800 posti auto sommersi dall'acqua e dal fango ("E' un cimitero", hanno detto i sommozzatori). Diciannove volontari sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio, ha reso noto la Guardia civil spagnola, mentre stavano pulendo un garage a Chiva, nella regione di Valencia.

La Guardia Civil ha rafforzato la sua presenza nelle zone alluvionate, inviando 5.200 agenti da tutta la Spagna nella provincia di Valencia. Finora sono state condotte oltre 36.115 operazioni di soccorso e sono stati effettuati 35 arresti per saccheggio. Per prestare soccorso, i soldati hanno a disposizione 560 veicoli fuoristrada, 4 uffici mobili di servizio ai cittadini, veicoli di servizio speciale di criminalità, 10 imbarcazioni leggere, 7 elicotteri e 69 droni.

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