Francesco Giorgino torna con XXI Secolo: nuove prospettive, approfondimenti e una forte connessione digitale

Francesco Giorgino, noto giornalista e docente universitario, si prepara al ritorno su Rai1 con la nuova stagione di "XXI Secolo", in onda dall'11 novembre in seconda serata. Il programma mantiene la struttura dell'anno precedente, introducendo però significative novità. Giorgino sottolinea l'importanza di un approfondimento che non si limiti alle domande basilari, ma che esplori le implicazioni future degli eventi attuali. Ad esempio, le elezioni negli Stati Uniti saranno analizzate non solo per i risultati immediati, ma anche per le loro possibili ripercussioni globali, come l'impatto sui conflitti internazionali e sul commercio.

francesco giorgino

La trasmissione combina tre linguaggi distinti:

- La parora: monologhi introduttivi e interviste con figure di spicco della politica, delle istituzioni e dell'economia.

- Le immagini: mini reportage realizzati dagli inviati.

- I dati: un approccio basato sul data journalism per fornire analisi approfondite.

Tra le novità, "XXI Secolo" offrirà tre contenuti originali su RaiPlay, pensati per il pubblico della piattaforma digitale. Inoltre, ogni martedì mattina sarà disponibile un podcast sull'attualità, mentre l'ultimo sabato di ogni mese verrà trasmesso "XXI Secolo Celebrities", con ospiti dal mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport.

Giorgino si dichiara fiducioso riguardo agli ascolti, ricordando che la scorsa stagione ha registrato una media dell'8%. Parallelamente al debutto televisivo, è in uscita il suo libro "Manuale di Comunicazione e Marketing" (Luiss University Press), che mira a dimostrare l'importanza di unire questi due ambiti spesso considerati separatamente.

In vista degli Stati Generali del Servizio Pubblico, previsti per il 6 e 7 novembre, Giorgino esprime apprezzamento per l'iniziativa della presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, sottolineando la necessità di un confronto tra politica e istituzioni. Evidenzia l'importanza di declinare il concetto di pluralismo e di trasformare la Rai in una digital media company competitiva, al passo con l'innovazione tecnologica.

Nonostante le recenti polemiche e alcune chiusure anticipate di programmi, Giorgino si mostra sereno e fiducioso nelle potenzialità della Rai. Sottolinea la coesione della classe dirigente e l'importanza di concentrarsi sulle sfide del mercato audiovisivo e digitale, ribadendo che la Rai attuale è caratterizzata da un pluralismo culturale fondamentale per lavorare serenamente.