Manovra e pensioni: Inps segnala scarso utilizzo di Quota 103 con sole 1.600 domande

Il presidente dell'Inps, Gabriele Fava, ha evidenziato che la misura pensionistica "Quota 103" ha registrato un basso tasso di adesione, con circa 1.600 domande presentate fino ad oggi. Durante l'audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Fava ha attribuito questa scarsa partecipazione alla limitata convenienza offerta dalla misura, dovuta al calcolo contributivo, alle decorrenze previste e al tetto massimo dell'importo pensionistico fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia.

Fava ha sottolineato che il sistema contributivo, ormai in fase avanzata di implementazione, influisce negativamente sulla convenienza dell'anticipo pensionistico. I lavoratori potenzialmente interessati a "Quota 103" vedono una significativa porzione della loro pensione calcolata con il sistema contributivo; pertanto, anticipare il pensionamento risulta meno vantaggioso a causa dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo in rendita.

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Per quanto riguarda le lavoratrici autonome, Fava ha evidenziato le difficoltà nel verificare preventivamente, durante l'anno in corso, il reddito da lavoro percepito, elemento fondamentale per quantificare l'ammontare della decontribuzione prevista per le madri con due o più figli. La manovra finanziaria attuale rende strutturale il bonus, ampliando la platea delle beneficiarie includendo le lavoratrici dipendenti a tempo determinato e le autonome. Inoltre, è stato introdotto un limite reddituale per accedere alla decontribuzione, con l'obiettivo di destinare le risorse disponibili alle lavoratrici maggiormente bisognose di sostegno.

Fava ha espresso preoccupazione riguardo all'attuazione pratica di queste misure da parte dell'Inps, evidenziando diverse criticità normative che necessitano di chiarimenti. In particolare, ha suggerito che il decreto ministeriale previsto dovrebbe definire chiaramente il limite di reddito mensile per identificare correttamente le lavoratrici dipendenti aventi diritto, facilitando così l'autorizzazione preventiva alla fruizione della misura e il monitoraggio della spesa. Per le lavoratrici autonome, invece, rimane complesso effettuare una verifica preventiva del reddito durante l'anno in corso, complicando l'applicazione della decontribuzione.

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