A Piazza Armerina, in provincia di Enna, una studentessa di 15 anni si è tolta la vita nella giornata di ieri. La giovane, trasferitasi da pochi mesi con la famiglia nella cittadina siciliana, frequentava un istituto superiore locale. Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza è stata trovata senza vita dalla madre al rientro dal lavoro; si sarebbe impiccata utilizzando la corda di un'altalena presente in casa.
La Procura di Enna ha immediatamente avviato un'indagine, aprendo un fascicolo con l'ipotesi di istigazione al suicidio. Gli inquirenti hanno sequestrato i dispositivi elettronici della giovane, tra cui computer e telefono cellulare, per verificare la presenza di elementi che possano confermare l'ipotesi di un caso di revenge porn. Amici e compagni di scuola della ragazza hanno riferito che dietro il gesto estremo potrebbe esserci la diffusione non consensuale di immagini intime, pratica tristemente nota come revenge porn.
Il revenge porn, ovvero la condivisione senza consenso di materiale intimo, rappresenta una forma di violenza digitale che può avere conseguenze devastanti sulla vita delle vittime. In Italia, la legge n. 69 del 2019, conosciuta come "Codice Rosso", ha introdotto specifiche misure per contrastare questo fenomeno, prevedendo pene severe per i responsabili.
Le indagini sono in corso per chiarire le circostanze che hanno portato alla tragedia e per individuare eventuali responsabilità.