Manovra 2025: modifiche proposte su canone Rai, pensioni e Superbonus
La Legge di Bilancio 2025 è al centro di discussioni all'interno della maggioranza di governo, con proposte di modifiche su vari fronti. Tra le principali richieste emergono il taglio del canone Rai, una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e l'introduzione di nuove norme sul Superbonus. È previsto un incontro del centrodestra nei prossimi giorni per discutere gli emendamenti alla manovra.
Una delle proposte riguarda una possibile deroga per i Comuni alla stretta sul turnover nella pubblica amministrazione prevista per il prossimo anno. L'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) ha espresso preoccupazione per le funzioni fondamentali delle amministrazioni, come protezione civile, polizia locale e servizi educativi e sociali, che potrebbero essere compromesse.
Forza Italia ha presentato un emendamento al decreto collegato alla manovra, firmato da Claudio Lotito, che propone uno scudo penale per i reati fiscali minori nei casi in cui il contribuente si sia già regolarizzato. Inoltre, il partito chiede un aumento delle pensioni minime. Secondo il testo attuale della manovra, gli assegni più bassi passeranno da 614,77 a 617,89 euro nel prossimo anno, con un incremento del 2,2%, mentre nel 2026 l'aumento sarà dell'1,3%. Forza Italia, che ha fatto dell'aumento delle pensioni minime un cavallo di battaglia, propone di elevare gli importi a 620 euro, con la possibilità di raggiungere i 630 euro. Tale modifica, che interessa circa 1,8 milioni di pensionati, richiede però risorse aggiuntive.
Fratelli d'Italia propone un alleggerimento della tassazione sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili che hanno beneficiato del Superbonus. Si discute anche di una possibile rimodulazione della tassa sulle criptovalute, con l'idea di differenziare l'aliquota in base alla durata di detenzione dei bitcoin, favorendo gli investimenti a lungo termine.
Un altro tema controverso riguarda la presenza di revisori del Ministero dell'Economia nelle società partecipate. L'Associazione Bancaria Italiana (Abi) critica la misura, evidenziando incertezze interpretative e possibili profili di incostituzionalità nella previsione di contenimento della spesa anche per le società private che ricevono contributi pubblici. Le banche sottolineano il loro contributo alla manovra, stimando un maggior gettito di circa 4 miliardi derivante dal posticipo dell'utilizzo delle imposte anticipate (Dta).
Sul fronte politico, si è registrato un acceso scambio tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, riguardo alla tutela dei diritti dei lavoratori. Meloni ha affermato che il governo difende i lavoratori "molto di più della sinistra al caviale", mentre Schlein ha replicato dichiarando di non aver mai consumato caviale e criticando le politiche governative che, a suo dire, penalizzano i lavoratori. Questo scontro segue un precedente botta e risposta in cui Meloni aveva sottolineato di essere al lavoro nonostante problemi di salute, con Schlein che l'aveva accusata di fare la vittima e di delegittimare i sindacati.
Il dibattito sulla manovra coinvolge anche altre forze politiche. Carlo Calenda ha criticato sia il governo che l'opposizione per le polemiche, esortando a concentrarsi su progetti concreti per affrontare la recessione imminente.
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