Grana Padano punta a 7 milioni di forme entro il 2030: preoccupazioni per possibili dazi USA

Il Consorzio Tutela Grana Padano ha delineato un ambizioso piano di crescita durante l'assemblea dei soci tenutasi a Desenzano del Garda (Brescia). L'obiettivo è incrementare la produzione annuale del 3%, raggiungendo 7 milioni di forme entro il 2030. Questo incremento dovrebbe generare un valore aggiuntivo di un miliardo di euro, portando il fatturato totale a 4,7 miliardi, con un aumento del 27% rispetto al 2023.

Il presidente del Consorzio, Renato Zaghini, ha evidenziato l'importanza di sostenere i caseifici di dimensioni minori, garantendo una distribuzione equa dei benefici lungo tutta la filiera produttiva. Ha sottolineato che la crescita prevista supererà l'incremento fisiologico della produzione lattiera nelle regioni Lombardia, Veneto e Piacenza. Pertanto, il piano strategico mira a offrire opportunità di sviluppo anche ai caseifici più piccoli, valorizzando il Grana Padano rispetto ad altre destinazioni del latte.

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Nonostante le prospettive positive, il Consorzio esprime preoccupazione per le possibili implicazioni di una nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti. Durante il precedente mandato, l'introduzione di dazi aveva significativamente penalizzato le esportazioni di Grana Padano verso il mercato statunitense. Zaghini ha dichiarato l'intenzione di intraprendere tutte le azioni necessarie per evitare future penalizzazioni arbitrarie, proteggendo così gli interessi dei produttori italiani.

Il Consorzio Tutela Grana Padano continua a monitorare attentamente le dinamiche del commercio internazionale, con l'obiettivo di salvaguardare e promuovere uno dei prodotti simbolo del Made in Italy.