Raid aereo su Jabalya: 33 civili uccisi, tra cui 13 bambini, nella Striscia di Gaza

Un raid aereo israeliano ha colpito il campo profughi di Jabalya, situato nel nord della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 33 persone, tra cui 13 bambini. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, l'attacco ha distrutto un'abitazione nella zona centrale della città, dove si trovavano numerosi civili, inclusi sfollati. Le vittime sono tutte civili, e si registra un numero significativo di feriti, sebbene non sia stato specificato il totale. Molte persone risultano ancora intrappolate sotto le macerie.

raid aereo

La Protezione Civile di Gaza ha confermato il bilancio delle vittime, evidenziando che l'attacco ha colpito una zona densamente popolata del campo profughi di Jabalya. Questo episodio si inserisce in una serie di attacchi che hanno interessato la Striscia di Gaza nelle ultime settimane, aumentando il numero di vittime civili e aggravando la già critica situazione umanitaria nella regione.

Le autorità israeliane non hanno rilasciato dichiarazioni immediate riguardo all'attacco specifico su Jabalya. Tuttavia, in precedenti occasioni, l'esercito israeliano ha affermato che le operazioni militari nella Striscia di Gaza sono mirate a colpire infrastrutture e membri di gruppi militanti, come Hamas, accusati di lanciare attacchi contro il territorio israeliano.

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha espresso profonda preoccupazione per l'escalation della violenza e l'aumento delle vittime civili, sottolineando la necessità di proteggere i civili e le infrastrutture civili, in conformità con il diritto internazionale umanitario.

La comunità internazionale ha reagito con apprensione all'aumento delle tensioni nella regione. Diversi paesi e organizzazioni internazionali hanno lanciato appelli per un immediato cessate il fuoco e per la ripresa dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, al fine di prevenire ulteriori perdite di vite umane e sofferenze tra la popolazione civile.

Nel frattempo, le condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza continuano a peggiorare. Le infrastrutture sanitarie sono al collasso, con ospedali sovraffollati e carenza di medicinali e attrezzature mediche essenziali. Le organizzazioni umanitarie hanno difficoltà a fornire assistenza a causa delle restrizioni ai movimenti e della continua insicurezza nella regione.

Hamas aperta a proposte di tregua per cessate il fuoco e aiuti a Gaza - Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a esaminare qualsiasi proposta che conduca a un cessate il fuoco e alla fine del conflitto nella Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, la leadership di Hamas è aperta a discutere iniziative che includano:La protezione del popolo palestineseIl ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di GazaIl ritorno degli sfollatiL'ingresso di aiuti umanitariLo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesiAl momento, Hamas non ha ricevuto nuove proposte, ma si è detta pronta a valutare iniziative che prevedano un cessate il fuoco e un ritiro graduale di Israele da Gaza, a condizione che vi siano garanzie internazionali per un accordo definitivo.

Israele costruisce nuova barriera per dividere il nord della Striscia di Gaza - Israele ha intrapreso la costruzione di una nuova barriera militare nella Striscia di Gaza, mirata a separare la parte settentrionale dell'enclave palestinese dal resto del territorio. Immagini satellitari mostrano militari israeliani impegnati nella bonifica e nel consolidamento del controllo su un'ampia area nel nord di Gaza.

Raid israeliani nel nord di Gaza: oltre 80 morti, la maggior parte donne e bambini - Nel nord della Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno condotto raid aerei che hanno provocato la morte di almeno 88 persone, secondo fonti locali palestinesi. Di queste, 66 sono state uccise in un bombardamento su una zona residenziale vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia.