Addio a Licia Pinelli, vedova del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli
È scomparsa oggi, 11 novembre 2024, a Milano, Licia Rognini Pinelli, vedova di Giuseppe "Pino" Pinelli, il ferroviere anarchico ingiustamente accusato per la strage di Piazza Fontana e deceduto precipitando da una finestra della questura di Milano nel dicembre 1969. Licia Pinelli aveva 96 anni e per oltre mezzo secolo si è battuta con determinazione per far luce sulla morte del marito.
Nata a Senigallia nel 1928, Licia si trasferì a Milano con la famiglia all'età di 18 mesi. Il padre, falegname e anarchico, lavorava alla Pirelli, mentre la madre era sarta. Nel 1952 conobbe Giuseppe Pinelli durante un corso di esperanto; i due si sposarono nel 1955 e ebbero due figlie, Silvia e Claudia. La loro casa divenne un punto di riferimento per esponenti anarchici, studenti e attivisti. Giuseppe, ferroviere e animatore del circolo anarchico milanese "Ponte della Ghisolfa", fu arrestato dopo la strage di Piazza Fontana e morì in circostanze mai chiarite mentre era sotto custodia della polizia.
Nel 2015, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferì a Licia Pinelli l'onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. In quell'occasione, fu invitata al Quirinale insieme a Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972. Mario Calabresi, figlio del commissario, ha ricordato con affetto l'abbraccio tra le due donne, sottolineando il coraggio nel superare un muro di odio e rabbia, e la comprensione silenziosa che le accomunava, entrambe vedove con figli piccoli.
Licia Pinelli lascia le figlie Silvia e Claudia, che l'hanno sempre sostenuta nelle sue battaglie per la verità. La sua vita è stata un esempio di dignità e perseveranza nella ricerca di giustizia, mantenendo viva la memoria del marito e lottando contro l'oblio. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per la città di Milano e per tutti coloro che hanno a cuore la verità storica e la giustizia sociale.