Le quattro vite del Calendario Pirelli: evoluzione di un'icona dalla nascita a oggi

Il Calendario Pirelli, noto anche come "The Cal", è un'icona della fotografia e della cultura popolare sin dal suo debutto nel 1964. Inizialmente concepito come un progetto esclusivo da Pirelli UK Ltd, la filiale britannica del gruppo italiano, il calendario mirava a distinguersi nel competitivo mercato dei pneumatici del Regno Unito. Per raggiungere questo obiettivo, nel 1964 fu incaricato il fotografo britannico Robert Freeman, celebre per i suoi ritratti dei Beatles, di creare un prodotto editoriale raffinato ed esclusivo, con valenze artistiche e culturali che andavano oltre il semplice glamour.

Nel corso degli anni, il Calendario Pirelli ha attraversato quattro fasi distinte:

quattro vite

1. 1964-1974: Il primo decennio è caratterizzato da immagini di giovani modelle emergenti, spesso fotografate su spiagge esotiche. Durante questo periodo, il calendario si emancipa dalla sua iniziale funzione di gadget aziendale, diventando un oggetto esclusivo destinato a un pubblico selezionato. Fotografi come Harri Peccinotti, nel 1968, si ispirano a poesie di Elizabeth Barrett Browning e Allen Ginsberg, mentre nel 1972 Sarah Moon diventa la prima donna a scattare per il calendario, infrangendo alcuni tabù dell'epoca.

2. 1984-1994: Dopo una pausa di nove anni dovuta alla recessione economica, il calendario riprende le pubblicazioni nel 1984 sotto la direzione artistica di Martyn Walsh. In questa fase, si assiste a un ritorno alle origini con l'inserimento discreto di riferimenti ai pneumatici Pirelli nelle fotografie. Nel 1987, Terence Donovan realizza il primo calendario interamente dedicato a modelle di colore, tra cui una giovane Naomi Campbell. L'anno successivo, Barry Lategan introduce per la prima volta un modello maschile, segnando un cambiamento significativo nella rappresentazione di genere.

3. 1994-2015: In questo periodo, il calendario si afferma come oggetto di culto, capace di dettare tendenze. Fotografi di fama internazionale come Herb Ritts, Richard Avedon e Peter Lindbergh collaborano al progetto, immortalando top model e celebrità. Nel 1994, Herb Ritts presenta un calendario intitolato "A Homage to Women", con modelle come Cindy Crawford e Kate Moss. Nel 1998, Bruce Weber include star maschili del cinema e della musica, ampliando ulteriormente la portata del calendario.

4. 2016-2025: Negli ultimi anni, il calendario ha riflettuto le nuove sensibilità culturali ed estetiche. Nel 2016, Annie Leibovitz ritrae donne di successo in vari campi, come Serena Williams e Patti Smith, spostando l'attenzione dalla nudità alla realizzazione personale. Nel 2017, Peter Lindbergh propone una bellezza più autentica, fotografando attrici come Nicole Kidman e Helen Mirren senza ritocchi. L'edizione 2025, intitolata "Refresh and Reveal" e firmata da Ethan James Green, segna un ritorno alla sensualità, svelata attraverso il corpo dei protagonisti, tra cui Elodie e Vincent Cassel, celebrando la diversità e l'inclusione. 

Nel corso dei suoi oltre 60 anni di storia, il Calendario Pirelli ha saputo evolversi, anticipando e riflettendo i cambiamenti culturali e sociali, mantenendo sempre un alto standard artistico e una forte rilevanza nel panorama internazionale.