Manovra 2025: emendamenti su criptovalute, automotive, cannabis e salario minimo
Il 14 novembre 2024, la Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha ricevuto 4.562 emendamenti alla Legge di Bilancio, presentati da vari gruppi parlamentari. Queste proposte spaziano da modifiche fiscali a interventi sociali, evidenziando la varietà delle richieste in discussione.
Modifiche fiscali e tributarie
Un gruppo di deputati leghisti ha proposto la riduzione dell'aliquota sulle plusvalenze derivanti da operazioni con criptovalute, riportandola al 28% anziché al 42% previsto. Questa modifica comporterebbe una spesa aggiuntiva di 16,7 milioni di euro nel 2025, da compensare con una riduzione del fondo speciale di parte corrente del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Inoltre, si suggerisce l'istituzione di un tavolo permanente per promuovere l'educazione finanziaria sull'uso consapevole delle cripto-attività, con un costo stimato di 14,7 milioni di euro a partire dal 2025.
Alcune opposizioni hanno rilanciato la proposta di introdurre un salario minimo orario di 9 euro lordi, con l'istituzione di un "Fondo per il salario minimo" dotato di 100 milioni di euro annui per il triennio 2025-2027, destinato a compensare i maggiori costi per i datori di lavoro derivanti dall'adeguamento retributivo.
Settore automotive
Il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato l'intenzione di aumentare le risorse destinate al settore automotive, concentrando gli investimenti sulla filiera dell'automotive e sostenendo le imprese, in particolare quelle coinvolte negli investimenti nel settore.
Settore sanitario
Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un emendamento per introdurre una tassa patrimoniale sui grandi patrimoni, con l'obiettivo di incrementare le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale. L'imposta proposta sarebbe progressiva, con aliquote che vanno dall'1,7% al 3,5% in base al valore del patrimonio netto, e le entrate sarebbero destinate interamente al Fondo sanitario nazionale a partire dal 2025.
Settore media
Un emendamento a firma di Luigi Marattin (Misto) propone di ridurre il canone Rai a 70 euro a partire dal 2025, compensando il minor gettito previsto di 430 milioni di euro con una riduzione di altri fondi e con risorse provenienti dal Fondo per interventi strutturali di politica economica.
Settore sociale
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento per reintrodurre, per il 2025 e il 2026, il Reddito di cittadinanza e la Pensione di cittadinanza, misure precedentemente cancellate e sostituite con l'assegno di inclusione. L'emendamento prevede una spesa di 12 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, con l'obiettivo di contrastare la povertà e favorire l'inclusione sociale.
Queste proposte sono attualmente in fase di discussione e dovranno essere esaminate e approvate nel corso dell'iter parlamentare della Legge di Bilancio.
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