Indagine UE su Temu: Altroconsumo evidenzia gravi carenze nella piattaforma e-commerce

La piattaforma di e-commerce cinese Temu è attualmente oggetto di un'indagine da parte dell'Unione Europea per presunte violazioni del Digital Services Act (DSA). Questa normativa, in vigore da febbraio 2024, stabilisce regole precise per limitare l'influenza dei giganti del web e garantire la sicurezza dei consumatori online. Se le violazioni saranno confermate, Temu potrebbe affrontare sanzioni fino al 6% del suo fatturato annuo.

L'associazione italiana Altroconsumo, in collaborazione con il Beuc (Organizzazione Europea dei Consumatori), ha segnalato Temu alle autorità europee lo scorso maggio, evidenziando diverse problematiche sulla piattaforma. Tra queste, la mancanza di chiarezza nei "Termini e condizioni del servizio", che non risultano redatti in modo comprensibile per gli utenti, contravvenendo alle linee guida del DSA.

indagine temu

Altroconsumo ha inoltre rilevato che l'interfaccia di Temu utilizza tecniche manipolative, note come "dark pattern", che influenzano le decisioni d'acquisto degli utenti, compromettendo la loro capacità di fare scelte informate. Un'altra criticità riguarda la scarsa tracciabilità degli operatori commerciali presenti sulla piattaforma, rendendo difficile per i consumatori identificare i venditori e verificare la loro affidabilità.

Queste segnalazioni hanno contribuito all'avvio dell'indagine formale da parte della Commissione Europea, che mira a garantire il rispetto delle normative comunitarie da parte delle piattaforme digitali e a tutelare i diritti dei consumatori nel mercato online.

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Altroconsumo - Mercato dei prodotti ricondizionati in crescita - Il mercato italiano dei prodotti ricondizionati sta registrando un crescente impatto sulle scelte dei consumatori, indicando una tendenza verso decisioni d'acquisto più responsabili. Secondo un'indagine condotta da Altroconsumo su quasi mille consumatori, il 76% è consapevole della differenza tra prodotti ricondizionati e di seconda mano, mentre solo il 28% ha effettivamente acquistato almeno un prodotto ricondizionato, prevalentemente smartphone, con il 47% di questi che si dichiara soddisfatto dell'acquisto.

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