Omicidio Nada Cella: Annalucia Cecere rinviata a giudizio dopo 28 anni
La Corte d'Appello di Genova ha deciso di rinviare a giudizio Annalucia Cecere per l'omicidio di Nada Cella, avvenuto il 6 maggio 1996 a Chiavari. La giovane segretaria fu trovata senza vita nello studio del commercialista Marco Soracco, suo datore di lavoro. La decisione della Corte ribalta il precedente non luogo a procedere emesso dalla giudice Angela Maria Nutini, accogliendo il ricorso presentato dalla pm Gabriella Dotto.
Annalucia Cecere, ex insegnante di 53 anni, è accusata di aver ucciso Nada Cella per motivi di gelosia, ritenendola una rivale per l'attenzione di Soracco. Le indagini, riaperte nel 2021 grazie al lavoro della criminologa Antonella Pesce Delfino, hanno portato alla luce nuovi elementi, tra cui la scoperta di bottoni nell'abitazione della Cecere, simili a uno trovato sulla scena del crimine. Questi bottoni erano stati individuati dai carabinieri poco dopo il delitto, ma non erano stati comunicati alla polizia che conduceva le indagini.
Oltre alla Cecere, anche Marco Soracco e sua madre, Marisa Bacchioni, sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero. Soracco e Bacchioni, difesi dall'avvocato Andrea Vernazza, avrebbero fornito informazioni fuorvianti durante le indagini.
La madre di Nada Cella, Silvana Smaniotto, assistita dall'avvocato Sabrina Franzone, non era presente in tribunale al momento della decisione. La famiglia ha espresso sollievo per la decisione della Corte, vedendola come un passo verso la giustizia per Nada.
Il processo inizierà il 6 febbraio davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Massimo Cusatti. L'avvocata Sabrina Franzone ha dichiarato: "Sappiamo che è un processo difficile ma nemmeno farlo era profondamente ingiusto. Quasi peggiore perché se non puoi credere nell'impegno e nella giustizia sarebbe stato insuperabile".
Annalucia Cecere, difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini, non potrà presentare ricorso in Cassazione per tentare di ottenere un nuovo proscioglimento e quindi dovrà essere processata. I legali della Cecere hanno espresso la loro determinazione nel dimostrare l'innocenza della loro assistita durante il processo.